di Giorgio BICOCCHI 

Da quanto tempo la Lazio non vinceva con i gol dei centrocampisti? Le reti di Guendouzi e Cataldi valgono tre punti, la sesta vittoria esterna e rialzano il morale. Primo tempo soffertissimo perché – non facendo densità in mezzo al campo – ci eravamo quasi consegnati al Toro. Ripresa maggiormente sul pezzo, impreziosita da due nelle reti. Inutile fare tabelle o altro: siamo indietro in classifica e ci tocca correre. Adelante, allora…




Primo tempo

– Pronti, via e il Toro coglie un palo clamoroso con Sababria. L’assist e’ di Bellanova, uno che per tutta la frazione vedremo solo col binocolo, incapaci di limitarlo;

– La Lazio giochicchia, senza interditori a contrastare i rivali e’ dura;

– Già non teniamo una palla. E sbagliamo un numero folle di passaggi. Insomma, l’approccio e’ altamente negativo;

– Chi vede Isaksen? E Luis Alberto? Già… E pure Felipe non incide… Insomma, davanti e’ un mezzo pianto;

– Il Toro attacca sempre da destra con Bellanova. “Aho, ma questo s’e’ svejato co’ noi?”, ci scrive un amico. In realtà è già da un po’ che il laterale sta facendo bene;

– Si completano Sanabria (non Zanabria come lo chiamo’ Lotito ad Auronzo, ricordate?) e Zapata. E per fortuna che Gila limita il colombiano;

– All’inprovviso guadagnamo quattro angoli di fila che non sortiscono effetto;

– Specchio del primo tempo no un passaggio sbagliato di Ciro per Guendouzi. Con il francese che si sarebbe involati verso il fratello di Sergej…;

– Nel finale torniamo a soffrire perché il Toro scodella palloni in area. Provedel e’ super su Vlasic, poi Masina sfiora di testa il palo. I granata meriterebbero il vantaggio, inutile girarci attorno;

– Come cambiare la Lazio nella ripresa? “Qui toccherebbe cambiarne almeno sei o sette”, messaggia un amico presente al “Grande Torino”. La Lazio appare stanca, slegata. Con poco filtro, una difesa esposta e un attacco che non crea pericoli…;

Secondo tempo

– Sarri lascia negli spogliatoi Hysaj. Lazzari si sistema a destra e Marusic si piazza su Bellanova. Che non sarà più pericoloso…;

– Nei primi tre minuti il Toro calcia in porta tre volte. La capitolazione sembra vicina ma…;

– “Er pallone e’ strano, te manna ar manicomio”: già, proprio così. Piazziamo un uno-due micidiale. Due gol confezionati dagli assist del Mago. Prima Guendouzi, poi uno splendido piazzato di Cataldi;

– Per il Toro e’ una duplice mazzata. Ma ci siamo passati tante volte anche noi. Pure col Bologna se è per questo…;

– I granata si sfaldano, a poco a poco. Noi controlliamo, senza affondare;

– Gila, fino ad allora splendido su Zapata, commette due falli sul colombiano e viene espulso. Peccato davvero ma Marione è in crescita costante. “Me ricorda Gregucci”, ci ricorda un amico in versione nostalgia;

– Avanti combiniamo poco, figuratevi ora in 10. Ci asserragliamo in area e aspettiamo;

– Entra Pellegri, uno che spesso ci ha segnato. Stavolta farà cilecca;

– Riecco i tre punti, utili per il morale. Timbriamo quota 40 ma siamo solo settimi, ancora. Ora Fiorentina e Milan. Calendario balordo, ti odio… Con la speranza che magari Vecino e Zaccagni possano tornare a darci una mano.






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