Dal sito ufficiale di Sportitalia, il giornalista Alfredo Pedullà ha proposto il suo commento sul momento della Lazio e su Maurizio Sarri, alle prese anche con un difficile momento personale in una fase in cui il suo ruolo di tecnico alla Lazio sta venendo messo in discussione:




“Spesso il mondo è becero: Maurizio Sarri sta vivendo uno dei momenti più difficili e delicati della sua vita (non calcistica), c’è chi lo sa eppure infierisce, gli basterebbe questo per infischiarsene del resto. La Lazio non sta facendo bene in campionato, le ultime tre partite non state buone (Supercoppa italiana compresa), la classifica non è bellissima ma all’interno di un punto a punto che lascia aperta una porta, a patto che la squadra riprenda un minimo di marcia. Lo scorso giugno Sarri era un eroe, ora è l’unico colpevole: ci sta, in un mondo di umori da social. E ci sta che in futuro decidano di salutarsi, a maggior ragione se il capro espiatorio è uno, così andranno alla ricerca di un altro. Magari sarà lui a spiegare presto e forse a comunicare qualcosa (se non ora, presto). Reduce da virgolettati inventati (lui e le spaccature interne), basterebbe questo per capire. Ma c’è di più: quando nella vita uno ha altre – serie – preoccupazioni che esulano da un pallone che rotola, eppure ha la testa dentro i problemi della Lazio, forse un minimo di umanità servirebbe per essere uomini e non caporali. Qui non sono né uomini né caporali: si tratta, peggio, degli “orfanelli” dell’analcolico biondo. Un’ultima domanda: Felipe Anderson, che gioca spesso da 4,5, e Luis Alberto (anche da 4 dopo il rinnovo del contratto) sono compresi nella continua ricerca del capro espiatorio? Gli allenatori (falliti, zero risultati in carriera) che fanno gli opinionisti (spesso senza congiuntivo) chiedendo cambio modulo, svolta tattica, eventuali o varie dovrebbero prima portare il loro curriculum in panchina. Poi, chissà, sarebbe giusto o no (meglio di no) accendere un microfono per consentirgli di parlare…”






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