di Claudio CHIARINI

Siamo a fine anno e siamo arrivati a un punto della stagione in cui, il passaggio agli ottavi di Campions e la vittoria di Empoli, che tiene in corsa la Lazio per uno dei posti in Europa, oltre che gli altri obbiettivi Coppa Italia e l’impresa impossibile del passaggio ai quarti di Champions dei Biancazzurri contro la corazzata Bayern Monaco. È il momento di stilare la pagelle di fine anno.




Provedel 9: il Gatto, come mi piace chiamarlo, il voto alto lo merita tutto, anche se ha commesso qualche errore in campionato, un paio mi pare anche importanti, però tra decine di parate strepitose. Eppoi quel gol in Champions all’Atletico da Madrid che fa ormai parte degli eventi clamorosi della storia del calcio…

Casale 5: non aiutato dagli infortuni, quando ha potuto giocare non ha avuto un rendimento pari a quello, buono e promettente, della scorsa stagione. Forse l’essere stato convocato in nazionale l’ha un po’ “montato”. “Umiltè”, come direbbe quel “capoccione” di Arrighe Sacchi, “umiltè”. Ora testa alta e a “lavurà” nel campo!

Romagnoli 6: il grandissimo Laziale, Alessio è stato tartassato dagli infortuni. Forza, rimettiti in forma e torna a blindare la nostra difesa!

Patric 8: è il giocatore che più mi ha stupefatto nel suo ormai lungo percorso in Biancazzurro. Fino all’arrivo di Sarri mi sembrava solo tecnico e veloce, ma commetteva una marea di errori, anche molto pesanti, che ci hanno fatto perdere diversi punti in quelle stagioni agonistiche. Lo ritenevo non all’altezza di far parte della rosa della Biancazzurra. Poi arriva Sarri e provoca la metamorfosi: da laterale a centrale di difesa, disciplinato, veloce e dalla buona tecnica per far ripartire l’azione da basso. Patric diventa affidabilissimo ed ora è con merito titolare al posto di Casale. Bravo Sarri, ma bravissimo soprattutto Patric il quale si è anche pervaso di Lazialità e si comporta come un tifoso Biancazzurro di vecchia data: un grande, tantissima stima!

Gila 7: ho sempre creduto nelle qualità di Gila e lui le ha confermate ogni volta che è sceso in campo.

Marusic 4: Una vera calamità. In questa stagione ha fatto più danni di Carlo in Francia. Un disastro, un continuo di errori e di partite da 4, a volte da 5, forse un paio da 5.5, con in più la chicca del gol regalato all’Inter. Sarri però con lui pare aver gli occhi foderati di prosciutto ed è titolare inamovibile, malgrado per colpa dei sui errori marchiani e del suo scarsissimo rendimento la Lazio abbia perso diversi punti in campionato. Mentre in Champions, per fortuna non ha operato i medesimi disastri.

Pellegrini 7: anche per la pazienza, e la tenacia che ha dovuto avere nella lunghissima attesa che il capoccione Sarri lo “rischiasse” in campo (mentre Marusic faceva danni e Hysaj praticamente sempre da voto 5, massimo 5,5 a mio giudizio). Sempre pronto, sempre scalpitante, con la garra! Pochissimi minuti giocati e un assist. Poi, quando gli sono state concesse più opportunità, un fortissimo impegno e una ottima spinta sulla fascia, oltre che un rendimento difensivo si sicuramente mooolto più efficace di quello di Marusic e senza errori da matita rossa. Anche lui di sangue Laziale come Cataldi e Romagnoli.

Lazzari 7: Dopo le polemiche di inizio anno, allo scarso utilizzo ha fatto seguito un rendimento in crescita, con Sarri che ne ha apprezzato le qualità in fase di spinta e i miglioramenti in copertura. Peccato per la squalifica rimediata contro l’Inter che l’ha rimandato direttamente al 2024.

Hysaj 5: giocatore con lo 0-0 incorporato. Compitino e nulla più. Fedelissimo di Sarri il quale, forse solo perché conosce bene il suo gioco, lo tiene in gran considerazione. Uno di quelli in calo rispetto alla scorsa stagione.

Kamenovic ng: “sola, pacco” da sbolognare lasciatoci dal “fenomeno” Tare. Tanto per non dimenticare.

Fine prima parte.
Nella seconda parte centrocampo e attacco.






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