di Giorgio BICOCCHI 

Varietà di idee, ritmo, velocità, qualità: la Lazio miscela il tutto e passa con autorità al “Mapei”. “A me sto stadio me piace, ce vincemo spesso”, ci scrive il solito amico al novantesimo. E in effetti Reggio e’ campo amico. Proseguiamo sulla scia positiva del gol di Pedro a Glasgow: da allora la bella prestazione contro l’Atalanta e la vittoria in scioltezza in Emilia. Perché – parliamoci chiaro – se avessimo vinto 5 a 0 nessuno avrebbe potuto dire nulla…




Primo tempo

– Primi dieci minuti da monologo: sbuchiamo da tutte le parti. Soprattutto a destra pare una autostrada;

– Sbagliamo gol a ripetizione col Mago, Felipe. Ritmo, pressing e scambi di prima i nostri ingredienti;

– Il Sassuolo sembra spento. E commette errori a raffica. Passaggi di pochi metri sbagliati. Omissioni in impostazione. Un mezzo disastro insomma;

– Nessun rischio in difesa: Berardi non incide. Chi ha visto Pinamonti? Intanto Felipe e Lazzari arano la corsia sotto la tribuna centrale;

– Luis Alberto pizzica il palo su angolo avvelenato. E Felipe si mangia un gol… Più concretezza!

– “Eh ma questi c’hanno avuto 9 giocatori convocati in Nazionale”, sentenzia il tifoso esperto. In effetti… vedi le Nazionali, in mezzo alla settimana, come ti tolgono energie…;

– Il vantaggio era nell’aria e si materializza. Tressoldi – come nella sfida dello scorso gennaio – sbaglia il controllo. Delizioso assist del Taty per Anderson che firma il suo primo sigillo stagionale;

– Il festival degli obbrobri neroverdi mica è finito. Stavolta è il Mago – di astuzia – a siglare il raddoppio;

– Dionisi assiste ad una sorta di resa senza compiere cambi. Mentre Sarri, in tribuna, seppure in piedi, può godersi il fumo di una ennesima sigaretta;

– C’è il tempo per un ingiusto giallo sventolato a Rovella e per ammirare lo scatto di un orgoglioso Luis Alberto. Che ormai non considera perso a priori alcun pallone…;

– Andiamo al riposo avanti di due gol ma – conteggi alla mano – potevamo stare più largamente in vantaggio;

Secondo tempo

– Il Sassuolo ci prova: raddoppia gli sforzi, sembra più sul pezzo. Ma e’ solo una sensazione…;

– Agiamo di rimessa e pungiamo parecchio;

– Il Mago corre a tutto campo come un pischello;

– Cataldi timbra l’ennesimo palo della stagione;

– Entra Zaccagni mentre dall’altro versante Lazzari sembra sempre muoversi su una motoretta;

– Provedel sta per combinarla grossa: Di Bello lo espelle ma poi il Var corregge. Ivan, in effetti, aveva abbrancato la palla sulla linea dell’area…;

– Siamo belli da vedere: azioni alla mano – se fossimo nel rugby – scambi veloci, frequenti rotazioni di gioco;

– Risparmiamo minuti al Mago: entra Kamada che si piazza nel cuore del gioco;

– Falliamo altri facili gol: clamoroso quello di Vecino, quasi a porta vuota;

– E, clamoroso al Cibali, iniziamo ad essere pericolosi pure su calcio d’angolo: alleluja!

– Finisce in gloria, sempre avanti nel gioco e nel punteggio. Saliamo a quota 13, più convinti, divertenti e reattivi. Ora Feyenoord e Fiorentina: stavolta la pausa non è stata galeotta…






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