La Roma sta godendo di un’entrata finanziaria significativa grazie a un nuovo accordo di sponsorizzazione. I Friedkin hanno recentemente annunciato un importante accordo di due anni per il main sponsor della squadra, la scritta che i giocatori indossano sul petto durante le partite. Questa partnership, ufficialmente resa nota tramite un comunicato, porterà introiti complessivi di 25 milioni di euro ed è stata siglata con il gigante dell’intrattenimento Riyadh Season.
Riyadh Season è un festival che l’anno scorso ha richiamato circa 5 milioni di visitatori in Arabia Saudita e che quest’anno avrà luogo alla fine di questo mese. Tuttavia, è importante notare che questa operazione non è stata ben accolta dal mondo politico italiano, specialmente dalla capitale. Non tanto per le questioni etiche legate allo sportwashing, un termine che denota l’uso dello sport per migliorare l’immagine di uno stato accusato di ripetute violazioni dei diritti umani, quanto piuttosto per il tempismo dell’accordo.
Il problema principale è che Riyadh è una delle contendenti dell’Italia per l’assegnazione dell’Expo 2030, un evento considerato di vitale importanza per la crescita economica del paese. La capitale saudita è vista come il principale avversario nella candidatura italiana, che deve affrontare anche la concorrenza del porto coreano di Busan. Il sindaco Gualtieri ha commentato la situazione con un certo sarcasmo: “Forse gli arabi ci temono se investono anche in Italia… La verità è che noi siamo Davide e loro sono Golia, ma per l’Expo lotteremo fino alla fine. Ogni tanto, come nei racconti biblici, le cose prendono una svolta diversa dalle previsioni.”
La Roma, d’altra parte, ha chiarito che questa iniziativa privata è completamente separata dalla candidatura all’Expo 2030. Poiché l’assegnazione dell’Expo è prevista per il 28 novembre, quando un consiglio composto da 179 Paesi si esprimerà a Parigi, la preoccupazione di perdere l’affare ha spinto a una rapida conclusione dell’accordo.