100% Felipe Anderson: la Lazio con uno speciale sui canali ufficiali del club ha celebrato le 100 presenze consecutive di Felipe Anderson. Il brasiliano si è raccontato spiegando come negli ultimi due anni il lavoro con Sarri gli abbia permesso di trovare la piena maturità tecnica:




“Sono molto felice di questo traguardo, di una sequenza così lunga. Ci sono tante cose che influenzano questa cosa, su tutti il fatto che ho avuto pochi infortuni e fare attenzione alle cose principali come dormire e mangiare bene. Tutti questi fattori mi danno la forza per una sequenza c0sì lunga di partite”. 

L’esperienza al Porto, anche se negativa, mi ha aiutato e dato la forza. Mi ha fatto vedere quant’ero cresciuto mentalmente e come persona. Quando ho avuto la possibilità di tornare qui mi sentivo pronto e maturo per superare le difficoltà. E per le cose belle che ho nel cuore, sono tornato consapevole delle cose che c’erano in palio. Sapevo che ci sarebbe stata un’opportunità perché ho lavorato tanto e non ho mai smesso di crederci, anche quando ero al Porto. Volevo tanto una nuova opportunità ed ero sicuro che sarei riuscito a tornare ad alti livelli”. 

“Il derby è stata la partita più bella da quando sono tornato. Ho segnato, è stata una serata magica. Quel derby lì lo abbiamo vissuto in un momento di grande difficoltà, con tante assenze pesanti. È stata una settimana importante”. 

“Il segreto è che sto dando il massimo pensando alla prossima partita, recuperando mentalmente le forze. Quello è uno dei segreti perché concentro tutte le mie forze sulla prossima partita e sugli allenamenti. Quindi cerco di non togliere la mia concentrazione di questo periodo, voglio fare il massimo ed essere a disposizione del mister. Prima di tornare alla Lazio non conoscevo di persona il mister Sarri ma sapevo che era un amante del bel gioco, con caratteristiche uniche. E quando ho avuto l’opportunità di lavorare con lui mi ha dato una carica in più, perché un allenatore a cui piace giocare col pallone e comandare il gioco. Sicuramente è quello che mi ha dato più fiducia, che crede in me ed io devo ripagarlo sul campo”.

“Lucas Leiva, anche se ho giocato poco con lui, è stata una persona molto importante. Siamo rimasti amici e anche dentro al campo ci divertivamo tanto. Prima e dopo le partite mi consigliava, mi ha aiutato nei momenti difficili”.

“Lavoro ogni giorno per onorare la maglia della Lazio, il mio primo pensiero è la squadra. Poi c’è il sogno di tornare ad indossare la maglia del Brasile. Ancelotti è un grande allenatore e spero che faccia bene quando prenderà la guida della squadra. La Lazio non è solo un club, è una parte della mia vita. Qui sono cresciuto, sono sposato, ora avrò una bambina. Per me e per la mia famiglia non sarà mai soltanto una squadra di calcio”. 






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