di Fabio BELLI

Domani non ci sarà nessuno che gioirà davvero, palesemente o intimamente, per una vittoria dalla portata enorme. Nessuno sottolineerà l’importanza di Kamada, pronto a segnare un gol vittoria catapultato in un nuovo universo da 20 giorni, né si rallegrerà della classe di Luis Alberto, gol e giocate pazzesche. L’intensità di Felipe Anderson? Meglio parlare del contratto da rinnovare, né l’impatto di Guendouzi farà notizia. Ognuno rimpiangerà ex allenatori, ex direttori sportivi, si cercherà il pelo nell’uovo, la lite, ognuno a curare il suo orticello perché la cornice della Lazio, quella di renana memoria, è così. La speranza invece, quello che serviva e che servirà in futuro, era tutto lì, al “Maradona”: una squadra che ha già dimostrato di essere forte e da quest’anno ha anche le alternative, i tifosi che non l’abbandonano mai. Degli altri, dopo una serata così, si comincia a pensare che non ce ne sia davvero più bisogno, dopo un’estate di mugugni alla faccia di un secondo posto: lasciateci in pace, lasciateci la Lazio, perché la Lazio è questa.




FORMAZIONI – Sarri punta ancora sulla formazione vista nelle prime due giornate, confermando Kamada e rilanciando Hysaj, recuperato dopo alcuni problemi fisici, per ritrovare equilibrio difensivo. Nel Napoli Osimhen, Kvaratskhelia e Politano guidano un attacco che ha già girato a 1000 nelle prime due giornate.

LUIS ALBERTO LUISALBERTING – Parte ad alti ritmi il Napoli, dopo 3′ sterza e va al tiro Kvaratskhelia in area, pallone fuori d’un soffio. Il possesso palla è del Napoli con la Lazio che prova ad abbassare i ritmi, al 13′ Zielinski prova a sorprendere su punizione Provedel da posizione defilata, il portiere laziale respinge di pugno. Sul conseguente calcio d’angolo, Osimhen stacca di testa contrastato da Marusic e per poco non piazza sul secondo palo. Al 21′ sfiora di nuovo il gol Kvaratskhelia, gran botta e volo di Provedel che toglie da sotto la traversa il pallone del possibile vantaggio partenopeo. Ammonito Zaccagni al 26′, alla mezz’ora però è la Lazio a passare: ed è un’autentica magia, bell’affondo di Felipe Anderson sulla destra e pallone messo a centro area dove Luis Alberto gira in porta direttamente di tacco: d’altronde chi, se non il Mago? Al 33′ però è già pareggio Napoli: Zielinski trova il varco per la conclusione dal limite e una deviazione di Romagnoli mette fuori causa Provedel per l’1-1. Al 36′ si accende ancora Felipe Anderson, che penetra in area e si ritrova chiuso da Oliveira al momento del tiro, quindi al 40′ proprio Oliveira gira alto su cross dalla destra di Di Lorenzo. 2′ di recupero e si va all’intervallo in parità.

LA PROSSIMA VOLTA PROVIAMO A FARGLIENE 20 – Subito occasioni da una parte e dall’altra in avvio di ripresa. Super parata di Provedel su una botta di prima intenzione di Zielinski, sul capovolgimento di fronte Meret salva in uscita su Immobile, anche se poi viene segnalato il fuorigioco al capitano laziale. A passare è la Lazio al 7′: ancora decisivo Felipe Anderson che scappa via a Zielinski, mette nel mezzo dove c’è il velo di Luis Alberto per l’inserimento di Kamada che piazza la stoccata dell’1-2. Il Napoli prova a rialzare il baricentro, c’è l’ammonizione di Luis Alberto per proteste, quindi al 20′ sostituzioni con Sarri che inserisce Guendouzi al posto di Kamada e Garcia che richiama in panchina Kvaratskhelia e Oliveira inserendo Raspadori e Mario Rui. Passa però di nuovo la Lazio: break degli ospiti e Guendouzi fa viaggiare nello spazio Zaccagni, che infila Meret per l’1-3: la rete viene però annullata per fuorigioco dell’esterno offensivo di Sarri. Ancora un gol annullato alla Lazio al 26′: azione manovrata che porta al gol Guendouzi, ma dopo la review al VAR viene punita una posizione di fuorigioco di Zaccagni considerata attiva nell’azione, anche se l’esterno laziale non tocca la palla. Decisione che appare quantomeno cervellotica. Nel Napoli dentro Lindstrom al posto di Politano, nella Lazio prima Pedro e Luca Pellegrini, poi Isaksen e Castellanos. Il Napoli preme nei minuti finali, compresi gli 8′ di recupero ma a mancare di nuovo d’un soffio l’1-3 è la Lazio con un destro a giro di Zaccagni che esce d’un soffio a lato. Sarri esce dalla crisi, prima sconfitta per Garcia da quando è alla guida degli azzurri.

IL TABELLINO

SERIE A

NAPOLI-LAZIO 1-2

Marcatori: 30` Luis Alberto (L), 32` Zielinski (N), 52` Kamada (L)

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera (66` Mario Rui) Anguissa; Lobotka, Zielinski (84` Simeone); Politano (75` Lindstrom), Osimhen, Kvaratskhelia (66` Raspadori). A disp.: Contini, Idasiak, Mario Rui, Natan, Ostigard, Zanoli, Cajuste, Elmas, Gaetano, Russo, Zielinski.  All.: Rudi Garcia

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj (81` Pellegrini); Kamada (5` Guendouzi), Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson (81` Pedro), Immobile (90`+3` Immobile), Zaccagni (90`+3` Isaksen). A disp.: Sepe, Mandas, Patric, Vecino, Basic, Lazzari, Gila, Rovella. All.: Maurizio Sarri

Arbitro: Andrea Colombo (sez. di Como).

Assistenti: Mokhtar – Palermo

IV Ufficiale: Mariani. V.A.R.: Di Paolo. A.V.A.R.: Longo S.

NOTE. Ammoniti: 26` Zaccagni (L), 34` Garcia (N), 60` Luis Alberto (L), 88` Sarri (L). Recupero: 2` pt, 7` st.






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