Nicolò Rovella, nonostante non abbia ancora fatto il suo esordio con la maglia biancazzurra della Lazio, non riesce a nascondere le forti emozioni legate al suo trasferimento. Il giovane centrocampista, approdato alla Lazio con grande entusiasmo, ha condiviso il suo spirito e le sue aspettative attraverso un’intervista ai canali ufficiali del club.




Essere qui è un sogno, quando ho saputo della possibilità di venire qui a giocare per la Lazio, ho spinto e voluto fortemente il trasferimento, sia per il mister che mi ha voluto, sia per tutto il resto, il contorto, la città“.

Nel suo discorso, Rovella ha evidenziato l’influenza positiva che il suo compagno di squadra, Luca Pellegrini, ha avuto nel dipingere un quadro vivido e accattivante della Lazio: “Conoscevo Luca Pellegrini, che mi ha parlato non bene ma di più di questa piazza, non vedo l’ora. Mister Sarri è un maestro, conosce benissimo il calcio, mi affiderò totalmente a lui, spero di poter migliorare in tutto. Quello che mi ha impressionato di più, giocandoci contro anche da qualche anno, è Luis Alberto, ha una qualità incredibile, spero di giocare con lui più partite possibili“.

Tra i momenti che aspetta con maggiore impazienza c’è sicuramente il derby della Capitale: “Quello della Capitale è il più bello d’Italia, non vedo l’ora di giocarlo, le emozioni che proverò saranno indescrivibili. Io ho giocato un derby simile, che è quello tra Genoa e Sampdoria, anche se qui la città è più grande, le squadre sono ancora più forti. Sarà una grande emozione. Real Madrid al sorteggio Champions? Speriamo, è vero che sono fortissimi ma spero di giocarci contro, sì”.

Infine, Rovella ha condiviso un aneddoto personale che svela una parte di sé. Il tatuaggio di una chiave di violino sul suo petto rappresenta un legame profondo con suo padre, anch’esso un calciatore, che gli trasmetteva la sensazione di suonare mentre giocava in campo. “Ce l’ho per mio papà. Da quando sono piccolo, lui giocava nel mio stesso ruolo e mi diceva che quando era in campo gli sembrava di suonare. Ce la siamo sempre detta nel tempo, è rimasta. Un tatuaggio per ogni trofeo con la Lazio? Spero di poterne fare più possibili, ti dico la verità. Vorrei riempirmi tutto per scudetti o chissà che altri trofei“.






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