Con il ritorno della Lazio in Champions League, ripercorriamo durante l’estate tutte le sfide del club biancazzurro nella massima competizione europea, ricostruendo storie, volti, protagonisti, vittorie e cadute dal 1999 ad oggi.
La montagna da scalare dopo il tracollo del “Mestalla” era troppo alta: la Lazio fatica nel primo tempo, poi nella ripresa fa strage di palle gol. Juan Sebastian Veron trova una delle reti più belle in carriera con una sassata dalla distanza, Sergio Conceicao e Roberto Mancini hanno il pallone per sperare ma le occasioni sfumano e non serve l’assalto finale con un commovente Alessandro Nesta rimasto praticamente a difendere da solo con tutta la squadra protesta in avanti. Una fotografia di epica calcistica che fa scendere però il sipario sull’avventura della Lazio nella Champions League 1999/00.
IL PROTAGONISTA – Un’altra gemma da ammirare ma, come contro il Feyenoord, Juan Sebastian Veron mastica amaro nonostante la prodezza personale: “La squadra ha buttato un tempo, il primo. Giocando sempre con quei lanci lunghi assolutamente inutili. Ci siamo svegliati troppo tardi. Quando abbiamo capito come si poteva sorprendere il Valencia, non avevamo più il tempo necessario per realizzare l’impresa. Siamo avviliti, questo è inevitabile. Ma dobbiamo adesso chiudere la stagione a testa alta, non lasciandoci andare in campionato. Non sarebbe dignitoso per noi, ma, soprattutto, per un pubblico meraviglioso”
IL TABELLINO
CHAMPIONS LEAGUE, 18 APRILE 2000
LAZIO-VALENCIA 1-0
Marcatori: 7’st Veron
LAZIO: Marchegiani, Negro, Mihajlovic, Nesta, Pancaro (31’st Mancini), S. Conceicao, Almeyda (39’st Simeone), Veron, Nedved (1’st S. Inzaghi), Boksic, Salas. Panchina: Ballotta, Fernando Couto, Sensini, Gottardi. Allenatore: Eriksson.
VALENCIA: Canizares, Bjorklund, Djukic, Pellegrino, Angloma, Mendieta (16’st Albelda), Farinos, Gerard, Kily Gonzales, Angulo (37’st Oscar), C. Lopez. Allenatore: Cuper.
Arbitro: Jol (Olanda)
