di Giorgio BICOCCHI

Cinque gol presi al Meazza in sei giorni: per fortuna che i viaggi a San Siro sono finiti… L’unica cosa buona del pomeriggio nefasto? Aver mantenuto il vantaggio dello scontro-diretto con il Milan! Non sappiamo se avete avuto la nostra stessa sensazione: avremmo voluto che la partita – dopo il primo tempo – scorresse in fretta perché mai la Lazio ha dato anche la più flebile impressione di poter impensierire Maignan. Molli, poco combattivi. E anche con la testa per aria altrimenti non si spiegano le dinamiche dei due gol incassati. E adesso? Ora ci troviamo nella stessa situazione pre Lazio-Sassuolo. Dobbiamo battere venerdì il Lecce e tornare prepotentemente in sella…




Primo tempo

– Fa caldo al Meazza. E allora pensi alla fortuna che avranno Marusic e Anderson ad agire, all’ombra, sotto la tribuna centrale;

– Giochicchiamo senza incidere. E sarà una triste risultanza ;

– Leao esce ed entra Saelemakers, quello che, lo scorso anno, fece prendere due giornate di squalifica a Sarri;

– Non e’ un Milan mirabolante. Ma la Lazio sembra svuotata;

– Ed eccolo il patatrac. Che da’ ai nervi perché e’ come se ci fossimo fatti un gol da soli. Provedel passa la palla centralmente a Marcos Antonio che viene sovrastato facilmente da Bennacer. E l’algerino sigla il vantaggio;

– Reazione? Macché. Rapuano ce ne ammonisce due e ci fa innervosire;

– Attacchiamo? Niente da fare: Maignan inoperoso o quasi;

– E se facciamo fare tutto il campo, palla al piede, a Hernandez (che segnerà il 2 a 0) vuol proprio dire che con la testa – ma pure con le gambe – non ci siamo proprio;

– Ecco, se una squadra prende un gol così significa che anche mentalmente non è dentro la partita. Vedi Theo partire? Bloccalo con un fallo, una strattonata. Lasciarlo tirare in quel modo – quasi mirando – e’ stato un vero delitto. Senza contare che pure Provedel era fuori dalla porta di almeno un paio di metri…;

Secondo tempo

– La Lazio si desta? Manco per niente. Continuiamo a patire i muscoli del Milan;

– Che ci toglie palla con grande tranquillità, senza mai subire manco uno strappo;

– Thiaw sfiora il tre a zero di testa, ovviamente non marcato;

– Sarri prova a ribaltare la squadra con Lazzari, Pedro, Basic. Ma non è aria. Quando la Lazio imbrocca questo tipo di gara insulsa puoi anche spegnere in anticipo la Tv;

– Quando calciamo seriamente in porta, per la prima volta nel corso della gara? Al minuto 86 quando Luis Alberto smarca Pellegrini;

– Per fortuna che il Milan – a un quarto d’ora dalla fine – ha cominciato a risparmiarsi. E anche noi, in fondo, abbiamo aspettato il triplice fischio dell’arbitro;

– Appuntamento a venerdì per la (quasi) decisiva notte col Lecce. Sarà stato lo stesso ragionamento fatto dalla squadra? Speriamo. Altrimenti una gara così – disputata da spettatori non paganti – sarebbe altamente preoccupante in vista del rush finale.






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