di Giorgio BICOCCHI

di Giorgio Bicocchi

“Ma se giocamo così a Napoli che c’annamo a fa?”. I Laziali sono così: altri avrebbero esaltato una vittoria da “corto muso”, col dodicesimo clean-sheet stagionale in campionato. Noi invece siamo così, non ci godiamo nulla, vedendo sempre ombre. Come i più classici caratteri sudamericani. Capitano annualmente partite complicate, come quella con la Samp. Importante e’ schivarle – come abbiamo fatto seppur soffrendo – perché poi, a fine campionato, nessuno ricorderà le modalità con le quali si è ottenuta la vittoria…

Primo tempo

– Iniziamo calciando angoli. Ma senza costrutto, come da prassi;

– Avremmo pure una ghiotta occasione dal limite. Ma sui calci piazzati facciamo cilecca ovunque;

– Ma il senso della presenza in tribuna di Ferrero?

– Sembrerebbe il prologo ad una frazione a tutta. E invece, ineluttabilmente, ci avvitiamo su noi stessi. Senza ritmo e anche senza tanta voglia, ahinoi;

– Ciro, seppur da posizione decentrata, avrebbe pure una bella palla ma non impatta;

– Sergej, ma perché la passi sempre dietro?;

– La Samp giochicchia, controlla, capisce che l’interlocutore vive momenti complicati;

– E, puntualmente, i doriani vanno vicino al gol. Per fortuna che Marusic rinviene su Cuisance altrimenti eravamo sotto;

– Cataldi sbaglia molto, Lazzari non sprinta. Gli unici con un po’ di verve sono Pedro e Felipe. Ma non basta mica… ;

– C’era un rigore per un abbraccio troppo affettuoso su Pedro? Eh, rivedendolo mica erano così campate in aria le proteste;

– Sul finire della frazione prima Felipe, poi Pedro, infine Ciro sfiorano il vantaggio. Ma non è aria;

– Sintesi della frazione: Lazio irritante, prevedibile e lenta come un macigno. Forse anche ad una mediocre squadra di B non avremmo fatto paura;

– Ma possibile che in una gara così importante per il prosieguo della stagione stiamo confezionando una gara senza nerbo? E’ la Lazio, bellezza…;

Secondo tempo

– Ti aspetti una Lazio elettrica e invece i primi 10-12 minuti trascorrono senza sussulti;

– E per fortuna che Provedel ipnotizza Gabbiadini… altrimenti avremmo parlato di un altro esito…;

– Dopo l’ora di gioco, complice anche l’ingresso in campo di Zaccagni, cominciamo a giocare da Lazio;

– Ciro, ma che ti mangi? Errore incredibile dallo spigolo dell’area piccola…;

– E anche Marusic angola malamente dopo una azione di prima;

– Possibile perdere il treno-Champions con un squadra che aveva sinora vinto solo due gare;

– No, non si poteva… A undici minuti dalla fine – quando lo 0 a 0 infame si stava prefigurando all’orizzonte – ecco la sassata di Luis Alberto… Tanto che un tifoso accanto a noi esclama: “Ma se c’hai sto tiro provaci più spesso…”;

– Gli ultimi minuti sono frenetici. Con la Samp che si propone e noi – se non in trincea – quasi…;

– Da qui alla fine saranno partite tirate: meglio mettersi l’animo in pace… E brindare alle vittorie sofferte

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.