di Giorgio BICOCCHI

Come giocherà la Salernitana? E’ questo uno dei principali quesiti che ci condurrà all’Arechi, dubbio alimentato dal fatto che il nuovo nocchiero granata – Paulo Sousa – e’ lontano da anni dal calcio italiano e dalle sue evoluzioni.




Un dato di partenza c’è: la Salernitana giocherà senza la sua classica spina dorsale mancando Fazio, Maggiore, Mazzocchi e Dia, ovvero i suoi giocatori più forti.

Noi, fermo restando che comunque manderemo in campo alcuni giocatori che non hanno giocato contro il Cluj come Provedel, Cataldi e Luis Alberto e altri che hanno registrato uno scarso minutaggio come Pedro, Marusic e Patric, dovremo inizialmente gestire la situazione. Ovvero capire se ci troveremo di fronte una squadra all’arrembaggio (come lascerebbe presagire qualche formazione abbozzata con Pjatek, Candreva e Bonazzoli davanti, supportati da Vilhena) o invece un gruppo che ci aspetterà – serrato – nella propria metà campo.

Inutile ribadirlo: alla vigilia sembra proprio una gara-imboscata. Alla Lazio il compito di restare sul pezzo e di far valere la propria superiorità, a livello individuale e collettivo. E poi sarebbe opportuno spingere sulla motivazione, sulla voglia di rivalsa dopo l’inopinato 1 a 3 di fine ottobre che anticipo’ pure il precoce sfratto dall’Europa League.

Non ci saranno Laziali al seguito e questo è un vero peccato. Ecco perché i nostri hanno una missione: sopportare la fatica degli 80 minuti disputati col Cluj per tornare a vincere in trasferta dopo un mese. Solo così riprenderemmo quota in campionato preparando senza stress – in un ambiente sempre ondivago nel confezionare giudizi – i prossimi impegni in Conference e contro la Samp.






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