Sinisa Mihajlovic non ce l’ha fatta. L’allenatore serbo è morto a 53 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia che durava dal luglio del 2019. Mihajlovic ha combattuto la malattia con il suo carattere da guerriero fino all’ultimo senza riuscire nell’impresa di salvarsi la vita.




A inizio dicembre aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica, a Roma, in occasione della presentazione di un libro. Ex difensore con spiccate propensioni offensive di Vojvodina, Stella Rossa Belgrado, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, Mihajlovic era poi diventato un apprezzato tecnico, rimanendo in sella, sulla panchina del Bologna, fino all’esonero dello scorso 6 settembre. In precedenza aveva guidato, tra le altre squadre, Milan, Torino, Fiorentina e la nazionale serba. Da calciatore, con la Lazio, ha vinto lo scudetto del 2000 rimandendo fortemente legato alla città di Roma, dove viveva tuttora.

La scomparsa di Sinisa Mihajlovic: le parole del Presidente Claudio Lotito.

“La S.S. Lazio piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic: un grande laziale, un guerriero in campo e nella vita. Il suo coraggio sul terreno di gioco è stato secondo solo a quello dimostrato di fronte a una grave malattia, che mai ne ha fiaccato lo spirito e la tempra. 

Di questo combattente dal grande cuore resterà una traccia indelebile nella storia della Lazio, non solo per essere stato Campione d’Italia, ma per il messaggio di speranza di fronte alle difficoltà che ha saputo rappresentare fino all’ultimo momento della sua vita.

Lo ricorderemo come merita, con l’abbraccio infinito della sua squadra e della sua gente.

Alla famiglia le nostre commosse condoglianze”.



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