di Claudio CHIARINI

E alla fine, come previsto, Zaccagni, forse il giocatore più in forma della Lazio in questo periodo, salterà il derby.
Certo a Sarri non si poteva chiedere di lasciarlo in panchina, anche se un tecnico più scaltro, e soprattutto più avvezzo ai trattamenti riservati ai giocatori biancazzurri dalle giacchette nere, lo avrebbe fatto.
Magari con la scusa di un mal di pancia, che tutti i tifosi laziali scafati hanno rischiato di avere quando il buon Maurizio ha mandato in campo Pedro, il terzo diffidato che però, da campione di grande esperienza qual è, non si è neppure azzardato a respirare vicino un avversario, tenendosi bene alla larga dal pallone, per i pochi minuti nei quali è stato impegnato.
Sarri comunque forse adesso avrà capito, perché a fine gara il suo commento sull’episodio del giallo a Zaccagni è stato molto eloquente, oltre che divertente:
“Per l’ammonizione basta vedere le immagini. Il contatto c’è. Si può decidere che il contatto non è da rigore, ma da lì a decidere di ammonire ce ne passa. Neppure se arbitrava il presidente della Roma lo ammoniva. La decisione è inconcepibile per quanto mi riguarda”.
Con un’arguta battuta Maurizio Sarri ha reso perfettamente l’idea di quello che è stato il ruolo di Manganiello contro il Venezia…
E Luiz Felipe pure ha rischiato grosso! Si è addirittura azzardato a prendere a capocciate in area di rigore lo scarpino di Crnigoj. Manganiello, a circa tre metri dalla coppia, potrebbe aver avuto la fortissima tentazione di sventolare quel giallo in faccia Ramos, ma stavolta ha desistito (aspettando forse un’occasione migliore?).
Il Var tuttavia, fresco dello scandalo combinato da Guida (arbitro) e Massa (Var) contro Belotti e il Torino, non avrebbe davvero potuto esimersi dall’intervenire, così Manganiello non solo ha dovuto tenere in tasca il giallo, ma è stato perfino costretto a fischiare il sacrosanto rigore che è valso la vittoria della Lazio, gioco forza e suo malgrado, con l’espressione accigliata del volto che ne ha tradito e rivelato nettamente il disappunto.
Che dire di più? Il risultato minimo è stato ottenuto.
Troppo difficile sarebbe stato privare la Lazio dei tre punti in una gara dominata in largo e in lungo.
Adesso aspettiamo per vedere chi, una volta bruciatosi da solo Massa, uscirà fuori dal “creativo” cilindro dell’A.I.A. per “guidare” il derby.

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