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È stato scoppiettante l’intervento dell’avvocato Gian Luca Mignogna alla trasmissione “Lazio nel cuore”, e non c’erano dubbi in proposito visti gli argomenti trattati, molto delicati ed ancora impregiudicati.

Cominciamo con l’annosa questione dello Scudetto 1915, da assegnare ex aequo a Lazio e Genoa.

L’avvocato Mignogna, promotore della petizione e in prima fila nei rapporti con la Federcalcio in questa vicenda, ha ben specificato come, alla luce dei documenti prodotti e delle ultime sollecitazioni inoltrate via pec al presidente Gravina, non ci sia più spazio per procrastinare una decisione già avallata dalla Commissione dei Saggi sotto la presidenza Tavecchio, che espresse parere favorevole all’assegnazione dello Scudetto 1915 ex aequo per sanare un chiaro errore sia giuridico in quanto manca la delibera Figc sull’assegnazione del Genoa, che storico dato che la Lazio era l’unica legittimata a disputare la finale del campionato italiano, avendo vinto il girone del centro-sud a differenza del Genoa a cui mancava ancora una gara del girone nord. Il legale biancazzurro ha sottolineato che sulla questione della giustizia e quella della meritocrazia è in ballo la credibilità del calcio italiano e in prospettiva la stessa tenuta del sistema, che agli occhi dei giovani stanno diventando sempre meno affascinanti.

Gli unici ostacoli all’assegnazione ex aequo, ha specificato Mignogna, sono ormai di carattere politico e tifoideo, con possibili ripercussioni anche economiche visto che un terzo scudetto della Lazio cambierebbe parte della ripartizione dei diritti televisivi.

Questione Lazio-Torino da recuperare, si gioca o no?

Secondo l’avvocato Mignogna ci sono possibilità che il 13 maggio il Collegio di Garanzia presso il Coni possa assegnare il 3-0 a tavolino alla Lazio per due motivi. Il primo è che la sentenza della Corte Federale d’Appello, secondo grado di giudizio, ha già sostanzialmente certificato la slealtà del Torino, avendo scritto di comportamenti furbi e contrari ai valori dello sport, grazie ai quali la squadra granata ha tratto un indebito profitto dal rinvio della gara.

Il secondo motivo è che giuridicamente esiste una legge del 1865, ancora in vigore, che stabilisce la possibilità di disapplicare un provvedimento amministrativo illegittimo, come potrebbe essere quello dell’ASL di Torino che ha spostato di un giorno in più la quarantena del gruppo squadra Torino.

Poi la questione relativa alla sentenza tamponi che ha decretato l’inibizione di 12 mesi di Lotito. L’avv. Mignogna invita ad aspettare le motivazioni, leggerle attentamente e poi in caso ricorrere al terzo grado di giudizio. Poi se la Lazio vorrà, in caso di conferma della sanzione, avrà anche la possibilità di rivolgersi al Tar e l’organo di giustizia ordinaria amministrativa potrebbe annullare il tutto. Dunque la partita è tutt’altro che chiusa.

(Fonte: Cuoredilazio.it)

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