di Gian Luca MIGNOGNA

La data del 22 ottobre 2018 si avvicina. Potrebbe essere il giorno della svolta per il calcio italiano, che nell’ambito dell’elezione per il presidente della Figc potrebbe tornare ad avere tutti i quadri federali finalmente a posto.

Gabriele Gravina, già a capo della Lega Pro, è il grande favorito della vigilia poiché è forte dell’appoggio del 63% delle componenti federali: oggi a margine dell’Assemblea Straordinaria della Lega Pro ha ufficializzato a Firenze la propria candidatura.

Come riporta Repubblica.it, ecco le sue dichiarazioni nella successiva conferenza stampa, nell’ambito della quale ha espresso parole di apertura verso il presidente della Lazio Claudio Lotito:

“La mia candidatura alla presidenza della Figc è un messaggio forte, carico di responsabilità. E’ evidente quello che le società chiedono, e quello che bisogna fare per recuperare in altre aree del nostro mondo lo stesso entusiasmo che oggi hanno dimostrato le società di Lega Pro. La candidatura mi sembra sul piano quantitativo un segnale importante, e quello che credo che sia l’aspetto che va evidenziato è il consenso importante su una piattaforma articolata che raccoglie idee e progetti per un vero rinnovamento del calcio italiano. Viaggio con un gruppo superconsolidato – ha aggiunto Gravina – unito da principi di interesse generale. Denuncerei una sorta di schizofrenia nel momento in cui da una parte si invoca un largo consenso e dall’altra, quando c’è la possibilità di averlo, si cerca di distruggerlo. Non valuto le candidature diverse, il rispetto del principio democratico è importante: Moratti è una persona degnissima, un grande dirigente – ha proseguito Gravina – ma noi abbiamo fatto una scelta di contenuti, non legata strettamente alla persona, e abbiamo fatto un percorso chiaro e certo per individuare una persona che applichi quei contenuti”.

In merito all’ipotesi che il presidente della Lazio Claudio Lotito possa avere un ruolo importante nelle istituzioni del calcio, l’attuale presidente della Lega Pro ha sottolineato che:

“Ogni componente individuerà le sue figure. Se la Lega di A riterrà che Lotito sia la persona più giusta, io non ho veti nei confronti di Lotito. E’ sbagliata la rappresentazione di un rapporto odio-amore: considero Lotito persona preparata, intelligente, un grande lavoratore sulle tematiche legate al calcio. Abbiamo due approcci differenti, due stili diversi, ma non è possibile vedere tutto bianco o tutto nero: tutti coloro che vogliono dare un contributo costruttivo sono i benvenuti”.

Infine, un’apertura importante su Marotta:

“Ritengo che una figura di altissimo profilo come Giuseppe Marotta, nella nuova configurazione del Club Italia, sia una figura strategica, un grandissimo valore aggiunto, se disponibile e se la Juventus lo libera. Laddove Marotta avesse voglia di mettersi in discussione nell’ambiente federale, in un progetto ambizioso, per me è una figura importante, Marotta ha il profilo giusto per fare questo tipo di attività”.

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