di Alessandro DE CAROLIS

La stagione 2017/2018 è finita con l’ultimo posticipo ad emozionare ancora il campionato con l’ultimo ed importantissimo verdetto. Fino a dieci minuti dalla fine sembrava essere la Lazio la squadra certa del quaeto posto Champions, per una qualificazione che manca orami da dieci anni. Un’Inter quasi mai in partita e poco pericolosa ha trovato le energie fisiche e mentali grazie al rigore segnato da Icardi al 78′ e l’ha ribaltata al 81′ con Vecino. Dopo aver assaporato la qualificazione per tutto il campionato e per buona parte della partita di ieri, la delusione della Lazio è forte, ma nulla toglie alla sua splendida stagione. Come ha rimarcato lo stesso Inzaghi, è stata l’unica squadra oltre alla Juventus ad aver vinto un titolo questa stagione, onorando tutte le competizioni e dicendo la sua in Serie A con il miglior attacco, il record di gol della storia biancazzurra ed Immobile capocannoniere. Se questa Lazio ha segnato più della Lazio dello scudetto 1999/2000 di certo non le si può rimproverare nulla. Ha fatto sognare i suoi tifosi capaci di accorrere in massa, riempiendo l’Olimpico come non mai negli ultimi 20 anni. Quella di ieri sera era la partita più significativa del 38° turno, con uno sguardo secondario all’Europa League ed alla zona retrocessione. Lazio e Milan andranno direttamente ai gironi della seconda competizione continentale, l’Atalanta invece inizierà i preliminari in estate. L’ultimo club a salutare la Serie A dopo Benevento (ultimo) e Verona (penultimo) è stato il Crotone. La sconfitta subita in casa del Napoli ha confermato la terzultima posizione dei calabresi, di certo non incoraggiati dalle notizie che arrivavano dagli altri campi con le vittorie di tutte le altre concorrenti. Da segnalare il beffardo destino pitagorico, la cui retrocessione è coincisa con la promozione dell’Empoli (retrocesso l’anno scorso proprio a causa dell’epica rimonta ai suoi danni del Crotone). E’ stato comunque il campionato più equilibrato degli ultimi anni, con i quattro posti Champions ad aver aumentato la competizione in campo e uno scudetto finalmente deciso solo nelle giornate finali. Un pò troppo sbrigativo il discorso relativo alla retrocessione per il Benevento (con un tardivo mercato riparatorio a Gennaio quando tutto era ormai compromesso) e per il Verona (mai attrezzato veramente per questa Serie A uscita addirittura indebolita dal mercato invernale). Ora la competizione in campo lascerà il posto a quella del calciomercato e, siamo sicuri, ne vedremi delle belle.

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