di Fabio BELLI

Siamo arrivati quasi alla fine del nostro approfondimento sulla stagione dei singoli componenti della storia della Lazio, valutati secondo la media voti di un anno di pagelle su Laziostory.it. Oggi tocca agli attaccanti, fiore all’occhiello della squadra di Simone Inzaghi, con Ciro Immobile calciatore dalla media voto più alta.




Ciro Immobile: media voto 6,74, partite valutate 41

E’ lui il re di questa stagione: arrivato con un pizzico di scetticismo dopo le sfortunate esperienze all’estero, è tornato quello della stagione 2014/15, timbrando il cartellino già alla prima partita contro l’Atalanta. La mancanza di alternative alle sue spalle gli è costato qualche passaggio a vuoto e un digiuno dal gol prolungato all’inizio dell’inverno. Poi l’esplosione e soprattutto la consacrazione con le reti nei derby di Coppa Italia e le liberatorie corse sotto la Nord. Altro momento memorabile, la doppietta a Skopje in azzurro che ha salvato l’Italia con la Macedonia. Chiude la stagione con 31 gol tra campionato, coppe e Nazionale, col “Gallo” Belotti può formare la coppia gol azzurra a Russia 2018.

Keita Balde Diao: media voto 6,66, partite valutate 33




E’ nell’occhio del ciclone per la vicenda contrattuale e di mercato, e la media finale richiama quel pizzico di satanico che c’è in lui. Ma è stata la stagione della sua definitiva esplosione, con 16 gol in campionato quando nelle precedenti tre stagioni ne aveva messi a segno 10 in tutto. Le sue accelerazioni hanno spaccato in due la Roma nei derby, ha trovato una continuità che, se mantenuta, lo renderà un top player. Ma lascia la Lazio decisamente da bad boy, un limite che potrebbe costargli caro in altri lidi.

Luis Alberto: media voto 6,50, partite valutate 9




Oggetto misterioso fino a gennaio, con Keita in Coppa d’Africa ha messo insieme qualche prestazione timida ma nel complesso sufficiente. Il gol di Marassi contro il Genoa lo ha sbloccato per un ottimo finale di stagione. Il peccato capitale è stato affibbiargli l’etichetta di vice-Candreva quando più che esterno è trequartista fino al midollo. E giocando tra le linee ha regalato spettacolo a Firenze e comunque convinto in una prova pur amara come la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Può essere un vero rinforzo in più per l’anno prossimo, a patto che si trovi un ruolo certo per lui.

Felipe Anderson: media voto 6,38, partite valutate 40




E’ diventato l’uomo degli assist, e Inzaghi ha dimostrato che la sua falcata può fare sfracelli sulla fascia. Ma è sempre il solito, troppo tendente a deprimersi, poco convinto dei suoi mezzi. Il numero su Fazio nel derby d’andata di Coppa Italia contro la Roma è roba da leggenda, il gol col Genoa in campionato una perla che mancava da tanto tempo. Ma sembra immalinconirsi troppo spesso e quando deve offrire un contributo a partita in corso, semplicemente non c’è. Per numeri e prestazioni stagione più che buona, ma l’impressione è che il vero Felipe sia ancora nascosto.

Cristiano Lombardi: media voto 6,30, partite valutate 13




La sua è stata una vera e propria favola. Dopo un anno non memorabile in Lega Pro all’Ancona, si ritrova prima ad Auronzo (dove spicca tra i migliori per impegno) e poi in campo alla prima di Serie A a Bergamo. In cui arriva anche il gol. A livello realizzativo si ferma complice anche molta sfortuna, a livello di prestazioni si rivela un’arma su cui contare sempre. Dopo la grande prova col Sassuolo nel finale pasticcia contro Fiorentina e Inter, arriva forse sfinito ma con la consapevolezza di essere a tutti gli effetti un giocatore da Serie A, come sognava ai tempi della Primavera.

Ricardo Kishna: media voto 6,00, partite valutate 3




Due stagioni, due sole buone prestazioni, sempre alla prima giornata di campionato, prima col Bologna, quest’anno con l’Atalanta. Peccato che poi se ne debbano giocare altre trentasette. Quest’anno la sua involuzione è stata ancor più palese, ha perso quello spunto in velocità che l’aveva reso un talento nell’Ajax. Rispedito al mittente dal Lille, bisognerà inventarsi qualcosa per lui per la prossima stagione.

Alessandro Rossi: media voto 5,75, partite valutate 3




“Crack” in Primavera, ha assaggiato il pane duro della Serie A con qualche apparizione: due volte in campo contro il Crotone, apparso ancora acerbo nello sfortunato match casalingo col Chievo. Ha tutto per diventare un grande attaccante, merita di andare a giocare in prestito per esprimersi con continuità.

Filip Djordjevic: media voto 5,73, partite valutate 15




Un gol stagionale, in Coppa Italia contro il Genoa, tante malinconiche passerelle in cui ha saputo metterci un po’ di generosità e nulla più. Dopo un ottima prima stagione, gli ultimi due anni hanno quasi polverizzato la sua carriera. Troppi per aspettarlo ancora, restare sarebbe un danno anche per lui.






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