Eraldo Pecci è intervenuto nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sugli 88.100 di Elle Radio, per parlare della prossima sfida di campionato tra Fiorentina e Lazio.




Che partita sarà Fiorentina-Lazio, alla luce dell’impegno che i biancazzurri dovranno affrontare mercoledì in finale di Coppa Italia?La Fiorentina ha vissuto una stagione strana, sin dall’inizio dell’anno allenatore e società hanno percorso strade separate e forse in questo momento prevale la voglia di terminare un’annata travagliata. La sconfitta di Palermo ha dimostrato come la squadra abbia forse un po’ mollato gli ormeggi: mi aspettavo di più dalla Fiorentina, la qualità non manca ed hanno comunque giocatori che, se in giornata, hanno la capacità di battere qualsiasi avversario. La Lazio, pur partendo favorita nel confronto, dovrà tenerne conto.




Biglia si sta confermando un calciatore in grado di spostare gli equilibri:Credo che il regista in una squadra sia l’anima del gruppo, si mette a disposizione di tutti ed è un elemento che collabora con tutti i reparti. Da lui passa il gioco e la capacità di far girare il più velocemente possibile la squadra. E’ un ruolo di servizio e Biglia sa calarsi bene in questa veste, pur non essendo il protagonista assoluto della squadra.

Cosa ha impressionato maggiormente della Lazio in questa stagione?Innanzitutto la continuità, non era facile mantenere questo livello ripartendo senza le credenziali delle grandi del campionato e con un allenatore giovane. E poi proprio la capacità di sovvertire i pronostici, tutti i singoli sono stati all’altezza, anzi qualcuno è andato anche oltre le aspettative.




Quali sono i pochi punti deboli che la Lazio può colpire nella Juventus nella finale di Coppa Italia?Sono pochi i giocatori determinanti che cambiano da soli una partita, senza Pjanic e Khedira la Juventus avrà comunque i giocatori in grado di fare la partita. La forza della Juventus è sotto gli occhi di tutti, ma il Milan in Supercoppa ha dimostrato come i pronostici possono essere sovvertiti, altrimenti non avrebbe senso neanche scendere in campo.

Su Immobile e Keita:Il centravanti ex Torino è sicuramente un ragazzo affidabile, che può essere un punto di riferimento costante per la squadra. Keita invece in alcune giornate sembra inarrestabile, in altre sembra non riesca neppure a toccare un pallone. Ha delle potenzialità enorme ma mi sembra non abbia ancora raggiunto la maturità necessaria per diventare a tutti gli effetti un grande giocatore.




Nonostante la giovane età, Milinkovic-Savic ha impressionato tutti: quanti margini di miglioramento può avere il serbo?Un giocatore come Keita salva subito all’occhio, Milinkovic-Savic svolge invece un lavoro più oscuro ma estremamente utile. Non l’ho seguito tanto da dare un giudizio completo, ma è evidente che è un giocatore indispensabile per gli equilibri della Lazio.

Per il secondo posto, chi potrà spuntarla?Chiunque arriverà secondo se lo sarà meritato, certo il Napoli gioca un calcio capace di far innamorare, a tratti superiore a quello di tutte le squadre italiane. Si gioca punto a punto e chiaramente chi è davanti al momento potrebbe mantenere l’obiettivo, visto che mancano poche giornate.




Chi si prenderà invece l’ultimo posto per l’Europa League?Tre punti a questo punto del campionato non sono pochi e per il Milan si tratta di un vantaggio non indifferente. La stagione per le milanesi non può essere soddisfacente, vincere a Milano era un’impresa e invece quest’anno San Siro è stata terra di conquista. Milan e Inter hanno perso troppe partite in casa, Bulgarelli mi diceva che quando avevi vinto cinque volte a Milano voleva dire che la tua carriera era finita, perché era difficilissimo passare al Meazza. Entrambe le squadre sono a caccia di un equilibrio che le nuove proprietà dovranno trovare, senza le milanesi il campionato italiano perde fascino e per la Juventus non c’è concorrenza. Credo che nel breve termine l’Inter sia la più attrezzata per tornare a grandi livelli, ma il cambio di tanti allenatori denota i problemi interni alla società.






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