Gli anni da calciatore a Cagliari sono stati i migliori della sua carriera, ma la sua fede biancazzurra è sempre stata di pubblico dominio. Roberto Muzzi è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per iniziare la marcia d’avvicinamento alla trasferta in Sardegna che vedrà protagonista la Lazio domenica prossima.




Che partita potrà essere Cagliari-Lazio?Credo che il match sarà difficilissima per la Lazio, il Cagliari è competitivo e ha grande qualità. Contro l’Inter il punteggio è stato bugiardo, i rossoblu nell’ultimo periodo hanno raccolto meno di quanto meritavano e la Lazio non dovrà fare l’errore di sottovalutare l’avversario.




Nella partita contro il Torino la Lazio ha fornito però una risposta importante, riuscendo ad allungare su Atalanta e Milan…La Lazio mi ha dato subito l’impressione che voleva fare la partita, una squadra compatta che sapeva cosa voleva fare. Mi sono piaciuti tantissimo gli interni di centrocampo, Parolo e Milinkovic-Savic. Il serbo in particolare è fortissimo, mi sembra già un giocatore completo. La Lazio ha schiacciato il Torino già nel primo tempo anche se non sono arrivati i gol: ho visto veramente una grande Lazio, che merita la classifica che ha. Grandi sono i meriti di Simone Inzaghi sia nel campionato in generale, sia nella vittoria contro il Toro.




Alla sua prima esperienza da allenatore Simone Inzaghi sta conquistando l’ambiente Lazio…Vanno fatti i complimenti alla società che ha dato fiducia a un ragazzo come Simone che ha dimostrato di avere grande personalità, riuscendo a gestire uno spogliatoio e un ambiente non facile come quello della Lazio. Io l’ho conosciuto quando ci scontravamo nei derby negli Allievi Nazionali e so che è un grandissimo lavoratore, studia molto gli avversari e conosce alla perfezione pregi e difetti della squadra che va ad affrontare. Una preparazione che denota la sua grande voglia di diventare un allenatore di primissimo livello.




Per i giovani in Serie A sta iniziando una nuova era?Io ci spero, quando giocavo c’era il limite di tre stranieri e i ragazzi italiani avevano grande spazio. I prestiti in Serie B e in Lega Pro di cui si abusa in Italia non sono l’ideale per i ragazzi, sono campionati duri in cui non si può imparare più di tanto. In Grecia, durante la mia esperienza da tecnico, ho visto come la Federazione impone un minutaggio per i giovani a tutti i club: una maniera che può essere efficace per far emergere i giovani che possono poi fare grande la Nazionale.




Dove potrà arrivare la Lazio nella corsa all’Europa?La lotta, sia per la Champions sia per l’Europa League, durerà fino all’ultimo. La Lazio è attesa da partite insidiose, ma come ha detto Simone Inzaghi questo è un campionato strano, in cui tre squadre di fatto sono già retrocesse prematuramente. Questo ha alzato la quota punti per raggiungere i vari obiettivi.

Su Keita:Vedendolo da fuori sembra ancora privo del carattere necessario per essere un calciatore maturo, ma è indubbiamente un grande talento. Se non gioca sempre è anche perché ha qualche atteggiamento sbagliato, ma la Lazio, a partire da Simone Inzaghi e dal direttore sportivo Tare vuole fare di tutto per recuperarlo e permettergli di dare il 100%. Lunedì sera gli è bastato un pallone per decidere la partita, questo dice tutto.




Un’ultima domanda: il primo marzo quanto sei stato felice?Sono un professionista, ma ho sempre detto una cosa: sono tifoso della Lazio ma ho grande rispetto della Roma che mi ha fatto crescere e mi ha lanciato come calciatore. Da allenatore ho ammirato molto come Simone Inzaghi ha bloccato la Roma su tutti i fronti: la Lazio ha fatto una grandissima prestazione ed ha meritato quel risultato. Al ritorno ci sarà da soffrire con la rabbia che gli avversari metteranno in campo per passare il turno, sarà una battaglia come tutti i derby, per la Lazio sarà decisivo riuscire a segnare almeno un gol.




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