di Giorgio BICOCCHI

Potevamo sfangare il derby in una stagione così balorda, iniziata ad agosto in modo beffardo (per esclusive nostre colpe) e andata gradualmente a rotoli? No. La Lazio cade, dopo due anni, nel derby pagando cara la disattenzione su angolo (ma a che serve vedere i video delle rivali in settimana?) e l’atavica difficoltà a rendersi pericolosa in attacco. Rammarico grande anche perché ci siamo arresi ad una Roma non trascendentale in cui Dybala e Lukaku hanno inciso poco o nulla. “Ormai è un anno intero che potremmo pure gioca’ tre ore senza combina’ niente…”, l’amaro commento di un amico a fine gara. Ed e’ proprio vero… E adesso? Adesso il rischio e’ di andare in depressione. Una cosa e’ sicura: la squadra futura sarà da rifondare e servirà acquistare almeno tre attaccanti…




Primo tempo

– Iniziamo mollicci, in ritardo sulle seconde palle. Paredes sfiora la traversa dopo un minuto o poco più. Poi angoli e mischie;

– E noi? Un buon assist di Isaksen per Ciro. Peccato che gli capiti sul destro. Ne esce un tiro lento e fuori bersaglio;

– Vecino il più intraprendente: peccato venga ammonito dopo venti minuti;

– “Famoje mangia’ le bistecche a Isaksen…”, ci scrive il solito amico. E, in effetti, sotto la Tevere, il danesino perde quasi tutti i contrasti. Con Angelino, poi, che non e’ un watusso;

– Teniamo palla ma sterilmente: vecchio difetto dell’anno;

– Mandas smanaccia sul tiro di Pellegrini. Casale rischia l’autorete, novello Negro ventiquattro anni dopo;

– A Kamada manca sempre una lira per fare un soldo, avrebbero detto gli antenati con la consueta sagacia;

– Insomma, verso il finire della frazione la Roma prende campo. Gila rischia un altro clamoroso autorete e, sull’angolo successivo, arriva il patatrac;

– “Chi se doveva marca’ Mancini?” Già, errore capitale (Romagnoli?) perché la Roma ha segnato 12 volte con questa dinamica;

– Siamo sotto e non è una novità: senza peso offensivo raramente c’è futuro…;

Secondo tempo

– Tudor inserisce tre giocatori nuovi. Teniamo palla ma la fatica in attacco e’ immensa…;

– Casale commette un puerile fallo su Lukaku: la punizione di Pellegrini si perde alta…;

– Poi c’è il palo di El Shaarawy su assist di Lukaku. E qui la Roma si spegne…;

– Noi combiniamo poco. La fiera del “vorrei ma non posso”. Pedro vorrebbe fare a botte – perché provocato – con mezza Roma. Idem Guendouzi;

– Nulla si può dire alla squadra sotto il profilo dell’impegno. Ma presentarsi con un attacco così asfittico – anche dopo il non mercato invernale – ha zavorrato qualsiasi ambizione ;

– Kamada segna ma e’ in fuorigioco. Taty lotta ma non conclude mai. Ci mettiamo nei panni dei portieri che affrontano la Lazio: potrebbero benissimo saltare la doccia e andare ad una festa danzante;

– Fioccano i cartellini, da ambo le parti. Cala il sipario sul derby. E pure sulla nostra stagione…






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