Alessandro Calori, ex tecnico della Lazio Primavera ed ex difensore tra le altre di Udinese e Perugia, realizzatore con la maglia dei Grifoni del gol che di fatto ha consegnato alla Lazio lo Scudetto del 2000, è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia, nella trasmissione condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, per parlare di Lazio e di Serie A in questo momento di sosta per l’attività delle Nazionali:




“Conosco lavorativamente Sarri ed è evidente che se ha compiuto un passo come quello delle dimissioni significa che non era più in grado di portare la sua idea di calcio alla Lazio e se ne era reso conto, per questo ha fatto un passo indietro. E’ stato capace di mollare, un gesto che non tutti sono in grado di fare e questo credo che sia dovuto al fatto che non si sentiva più idoneo per il progetto, poi i motivi più profondi li conoscono solo lui, i dirigenti e la squadra. Sicuramente ha visto qualcosa che non era più consono a quello che voleva fare, lasciando una situazione che pure l’aveva appassionato, visto che aveva detto più volte che voleva “.

“Come ripeto solo all’interno della società sanno che accordi c’erano, se magari Sarri si sarebbe potuto aspettare una presa di posizione più forte con un prolungamento del contratto. Martusciello effettivamente dopo Frosinone aveva citato un ulteriore rinnovo come possibilità ma cosa volessero fare davvero società e tecnico lo sanno solo loro, come è giusto che sia”.

“Tudor ha un gioco totalmente diverso rispetto a quello di Sarri, a poche giornate dalla fine del campionato si proverà a fare un adattamento: la Lazio gioca da 3 anni seguendo un certo tipo di discorso tecnico/tattico, o si adatterà momentaneamente per arrivare a fine stagione oppure vorrà imporre da subito le sue idee, sicuramente prima o poi servirà uno sconvolgimento per arrivare a seguire le idee del nuovo tecnico, che ha un modo di giocare aggressivo, simile nel cercare l’uno contro uno al gioco di Gasperini”.

“Chiaramente per la difesa c’è differenza tra giocare a tre e giocare a quattro, Romagnoli l’ha fatta pochissime volte la difesa a tre, Casale invece arriva da quel sistema. Bisogna trovare gli interpreti giusti, che sanno muoversi in maniera sincronizzata e che si incastrano su quel sistema. Sarri ha lavorato tanto con la difesa a quattro con riferimento palla, con Tudor si cambia col riferimento ad uomo”.






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