Marco Ballotta, ex portiere della Lazio e recordman della Champions League come giocatore più anziano a essere sceso in campo in una partita della massima competizione europea (in campo in Real Madrid-Lazio nel 2007 a 43 anni, 8 mesi e 8 giorni), è intervenuto sui 90.7 di Radio Olympia nella trasmissione condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli.




“Nelle due partite ha vinto la squadra migliore ma è indubbio che ci siano state anche le occasioni per la Lazio per fare il colpaccio. Il risultato dell’andata era stato importante e inaspettato, non dico che il Bayern fosse eliminabile visto che queste squadre, anche in difficoltà, in partite così di richiamo sanno tirare fuori tutto. Tuttavia, sullo 0-0 se Immobile avesse segnato quel gol poteva sicuramente cambiare la partita, per loro sarebbe stato tutto molto più difficoltoso. In una partita del genere capitano poche occasioni ed è fondamentale sfruttarle”.

“Nella partita di ieri sera forse Provedel poteva fare qualcosa di più sul primo gol, il colpo di testa era ravvicinato ma non molto angolato, l’ha toccata ma non nella maniera giusta, con un riflesso maggiore forse si poteva parare così come si poteva deviare più sull’esterno il tiro respinto sul terzo gol, poi finito sui piedi di Kane. Non è stata una delle sue serate più felici ma non mi sento di metterlo in croce, considerando che ci ha abituati molto bene si pensa sempre che possa sempre fare prestazioni di un certo livello ma un momento di forma più normale può capitare”.

“Quest’anno mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista del gioco, Sarri al terzo anno di solito raccoglie i frutti del loro lavoro. L’anno scorso l’annata è stata quasi perfetta con la squadra che segnava e non subiva gol, quest’anno la difesa non è attenta come l’anno scorso, Immobile non è sereno e non rende come l’anno scorso e quando iniziano a mancare i gol di chi li ha sempre fatti manca un punto di riferimento importante. In questo momento manca probabilmente un leader”.

“La valutazione sul mercato della Lazio cambia in base ai raffronti, è chiaro che rispetto al Bologna c’è come paragone un fenomeno come Sartori che riesce a lavorare in maniera ottimale. Alla Lazio forse si è sbagliata qualche scelta, con giocatori che non sono stati all’altezza di ciò che si pensava inizialmente”.






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