di Giorgio BICOCCHI

Sorpresi? No, perché la Lazio e’ questa: passa in maniera disinvolta dall’esaltazione alla depressione più cupa, in classico stile leopardiano. In fondo anche lo scorso anno, nel giro di poche ore, passammo dal blitz a Napoli alla gara-cilecca interna con l’AZ 67… Peccato davvero perché solo con Rovella e Vecino in mezzo al campo questa gara mai l’avremmo persa… E adesso? Ora aspettiamo gli esiti del doppio viaggio a Torino e Firenze. Certo, la situazione non è allegra…




Primo tempo

– Il Bologna gioca con spocchia. Noi sonnecchiamo una decina di minuti e poi prendiamo le redini della gara;

– Ciro impegna Skorupski, in stile portiere di hockey;

– Poi segna ma, di pochissimo, e’ in fuorigioco;

– “Aho, pare che mercoledì avemo giocato co’ l’Ardea…”, tuona un amico sottostante. Già ma poi, alla fine della frazione, quest’impeto si esaurirà, purtroppo ;

– Alla fine arriva il gol. Isaksen per Ciro, ancora per il danesino che di piatto sigla il vantaggio;

– Sembrerebbe una gara in discesa. Molti pensano: ora il Bologna dovrà scoprirsi e gli faremo male di rimessa;

– In realtà continuiamo a spingere. Ancora Skorupski, di piede, a respingere una iniziativa di Immobile;

– Poi il portiere devia sul palo un tiro a giro di Isaksen;

– La fregatura giunge inaspettata ma solo per chi non conosce la Lazio: Luis Alberto passa una palla avvelenata a Provedel. Che, con un rinvio sbagliato, propizia il pari del Bologna. Assolutamente ingiusto;

– “Questi manco sanno come stanno 1 a 1”, ci messaggia un amico. Ed e’ la verità perché per ritmo e spinta costante la Lazio era stata largamente superiore;

– Siamo pure sfortunati (a parte le defezioni con le quali siamo scesi in campo: al completo mai avremmo perso…): conquistiamo tre angoli di fila e poi il tiro di Guendouzi viene salvato sulla linea;

– Andiamo al riposo con la sensazione nitida di essere in credito con la sorte: avete presente quel senso di insoddisfazione addosso? Oscuri presagi iniziano a calare sull’Olimpico. Anche perché un po’ tutti immaginiamo un calo fisico e mentale della Lazio dopo la sbornia emotiva provata col Bayern;

Secondo tempo

– E la ripresa si snoderà come avevamo immaginato: nessuna parata per Skorupski, Lazio stanca e senza cambi validi nei ruoli-chiave;

– Motta indovina invece tre ingressi in corsa. Il Bologna prova il colpo;

– Noi, viste le difficoltà, dovremmo restare compatti per almeno prenderci il punto e continuare a sopravvivere;

– Invece, slegati, incassiamo pure un mezzo contropiede. Concluso al volo da Zirkzee, uno a cui la palla dai piedi mai l’abbiamo levata;

– Taty porta zero, Pedro idem. E pure Kamada e’ spettatore non pagante. Incassiamo la terza sconfitta all’Olimpico, la nona in Campionato. Lo scorso anno – di questi tempi – stavamo iniziando la serie positiva che poi ci avrebbe condotto al secondo posto. Oggi sembra tutto diverso. Ora l’obiettivo diventa centrare l’Europa decentrata…






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