Mario Ielpo, ex portiere della Lazio e del Cagliari, è intervenuto sui 90.7 di Radio Olympia nella trasmissione condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, nella settimana che porterà proprio alla sfida di campionato dei biancazzurri in casa dei sardi:




“Mi sembra un anno un po’ di transizione per la Lazio, in una stagione in cui è andato via Milinkovic-Savic, Immobile dopo anni in cui ha tirato la carretta fatica un po’ a fare gol ma ci possono essere poi soluzioni diverse. Sulla conferma dell’allenatore possono contare anche i rapporti, anche Ancelotti che è l’allenatore più vincente della storia del calcio ha visto finire diversi cicli. Potrebbe anche essere arrivato il momento di cambiare per alcuni tecnici come ad esempio Pioli e anche Sarri”.

“La verità è che a livello offensivo la squadra paga l’assenza di Milinkovic che è un creatore di gioco incredibile, decisivo per stazza fisica e caratteristiche tecniche. D’altronde anche se Sarri è un grande allenatore, quale sicuramente è, serve la qualità tecnica in campo. La crisi del reparto offensivo paga anche l’invecchiamento di alcuni elementi chiave, come Immobile ma anche Pedro che ha iniziato vent’anni fa a vincere col Barcellona”.

“Sarri era considerato un po’ un intransigente, a volte si è detto che non ha la qualità di allenare le grandi squadre perché non ha il tatto per gestire giocatori importanti, le cosiddette primedonne. Alla Juventus però, pur senza far vedere il Sarrismo puro, ha vinto il campionato e anche al Chelsea ha vinto in Europa. Certo è un allenatore un po’ spigoloso di carattere, bisogna mettere a disposizione calciatori che sono disposti ad accettare il credo calcistico dei loro allenatori. Per fare un esempio è inutile far giocare uno come Acerbi nella linea a quattro, giocando invece a cinque con due giocatori che lo aiutano vicino è sempre il migliore in campo: l’allenatore deve essere bravo a esaltare le doti e a nascondere i difetti dei calciatori”.

“Io sono entrato alla Lazio a 9 anni e seppur a 11 anni ho respirato l’aria della Lazio del 1974, col settore giovanile eravamo lì col settore giovanile, in divisa ai funerali di Maestrelli e Re Cecconi. Nel documentario “Lazio Grande e Maledetta” ho visto un rigore allucinante concesso agli inglesi che non ricordavo, davvero incredibile”.






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