Eugenio Fascetti, storico allenatore della Lazio del -9, è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia per parlare di Lazio e non solo nella trasmissione condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




“Lazio-Napoli è stata una partita tattica, difficile, i partenopei non hanno praticamente tirato in porta ma il risultato mi è sembrato giusto anche perché la Lazio non è stata brillante come al solito. Quando non è possibile vincere un punto non fa male, sta proseguendo la risalita e il quarto posto è possibile. Sarri mi è sembrato un po’ più furbo, oltre alla ricerca del bel gioco c’è anche la ricerca dei punti, la Lazio specula di più e mi sembra maturata sotto questo aspetto”.

“Dopo il secondo posto dell’anno scorso pensavo ad un inizio migliore, un rendimento troppo altalenante e questo ha condizionato il cammino anche se ora si stanno vedendo dei miglioramenti e un recupero c’è. La sconfitta della Supercoppa è dovuta anche alla forza dell’avversario.”

“Alla Lazio in questo momento manca un attaccante, Immobile mi sembra un po’ sul viale del tramonto, mi auguro ovviamente che si riprenda ma una punta ci vuole, non si può fare a meno del centravanti. Isaksen mi sembra un ottimo giocatore, una bella sorpresa e un esterno che fa male. La batteria degli esterni mi convince, serve una punta capace di buttarla dentro”.

“Purtroppo il calcio costa e se si vuole guadagnare qualche sacrificio bisogna farlo. Non capisco chi dice che la Supercoppa non serve a nulla, secondo me serve e per mantenere certi stipendi i soldi vanno cercati in qualche maniera”.

“Secondo me l’allenatore che negli ultimi anni ha fatto il lavoro più importante è Gasperini a Bergamo. Mourinho mi ha dato l’impressione di essere un allenatore in fase discendente, a prescindere dai risultati la Roma non ha mai giocato bene e le sue partite erano sempre pervase dal nervosismo, la sua esperienza a Roma mi ha deluso. Non mi aspettavo un crollo di questo tipo da parte del Napoli, la lotta Scudetto credo sia circoscritta a Inter e Juventus e i nerazzurri devono stare attenti perché i bianconeri sono molto esperti in situazioni e volate come questa”.

“Sul nuovo ciclo di Spalletti in Nazionale sono fiducioso, vedo molti giovani che stanno uscendo fuori bene: anche agli Azzurri manca forse un attaccante vero per riuscire ad essere completi”.






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