di Giorgio BICOCCHI 

Diciamolo subito: e’ una classica “partitaccia” perché il Napoli si schiererà con una difesa a 5, pronta a ripartire di rimessa con due tipici giocatori da contropiede, ovvero Raspadori e Politano. Guai a credere che le numerose assenze azzurre possano favorirci: sarebbe un grossolano errore di valutazione perché la panchina di Mazzarri e’ profonda e ricca di individualità.




Nel presentare questa sfida c’è da tenere presente anche un altro aspetto: la Lazio dovrà provare a vincere con pazienza stando però attenta a non perdere. Già perché in una classifica arruffata come e’ quella da terzo posto in giù, restare avanti al Napoli nello scontro-diretto (in virtù del successo maturato al “Maradona” nel settembre scorso) sarebbe una bella spinta.

Possibilità di vincere? Certo, ce ne sono anche se la ben munita retroguardia che prepara Mazzarri (con tre centrali e due esterni come Di Lorenzo e Mazzocchi) un po’ spaventa alla luce delle annuali difficoltà dell’attacco biancazzurro a incidere.

Sarà gara intensa, magari pure senza grandi sbocchi: fondamentale – per noi – stare sul pezzo sin dall’inizio. Adottando un pressing intelligente (importantissimo togliere “luce” e giocate a Lobotka, ad esempio, vero faro azzurro) senza però scoprirsi oltre il lecito perché la tattica del Napoli e’ chiara ancor prima di giocare: compatti dietro e pronti a schizzare di rimessa, magari con il “lancione” verso Politano e/o Raspadori.

In una partita che si prospetta così – fondamentale per il futuro di entrambe – potrebbe rivelarsi decisivo l’apporto del Taty, soprattutto nel vincere i duelli con i centrali azzurri, aprendo varchi per gli accorrenti Felipe e Isaksen. Non avremo molti cambi in panchina da adoperare nel corso della gara, soprattutto in attacco. Ecco perché gli 11 iniziali dovranno fare il massimo, togliendo da subito certezze agli azzurri, rabberciati ma sempre pericolosi. Dopo il black-out di Ryad ci si attende un segnale di vita: in fondo in Campionato veniamo da quattro vittorie di fila e siamo di rimonta. Provare a vincere con acume e fosforo, certo. Ma anche allungare la serie-positiva con un nulla di fatto – anche in considerazione dei duri impegni che attendono Fiorentina e Bologna, ad esempio – non sarebbe esito da disprezzare.






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