Il Corriere della Sera in edicola oggi ha pubblicato un’ampia intervista a Igli Tare, l’ex direttore sportivo della Lazio. Dopo una lunga permanenza in biancazzurro, Tare ha salutato la capitale nell’estate scorsa. Tuttavia, sembra che presto possa fare ritorno in azione, mantenendosi nel contesto della Serie A.




In merito al presunto addio alla Lazio a causa dell’arrivo di Sarri, Tare afferma con chiarezza: “Assolutamente no. È stato scritto tanto su questo punto, ma non è così. Ho parlato con Lotito: dopo 18 anni era arrivato il momento di lasciarsi in modo civile, senza strappi. Sarebbe stato imperdonabile per tutti. La Lazio è nel mio cuore. Ma avevo bisogno di guardarmi intorno, studiare, conoscere altre realtà“.

Rispetto alla figura di Sarri e alla sua gestione, Tare aggiunge: “Lui è un integralista, è vero, uno che vuole fare le cose a modo suo, è la sua cifra, la sua caratteristica. Chi lo prende, però, lo sa, non lo può cambiare. Io non ci ho mai litigato, ma non è facile, ha un modo suo di concepire il calcio e il lavoro. Anche Lotito gli somiglia: un presidente dal carattere fortissimo. A volte ho fatto da parafulmine — fa parte del lavoro di un bravo dirigente — ma il mio matrimonio con la Lazio era arrivato al capolinea. Sarri non c’entra. Dopo tanti anni, senti la necessità di vedere altri mondi“.

Sulla possibilità di un nuovo incarico nel calcio e sulle voci che lo avevano avvicinato al Napoli, Tare dichiara: “Non ho sentito nessuno, dunque la mia risposta è no. Poi nel calcio può accadere tutto in un attimo: guardate quello che è successo in Nazionale: Mancini che va via e arriva Spalletti. Il nostro è un mondo veloce in continua evoluzione. C’entrano le offerte economiche, ovvio, ma anche i progetti di un club. Aspetto l’offerta giusta“.






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