di Carmine DE LUCA (Braveheart)

Il derby si avvicina, è tempo di batticuore, di identità e perché no… di confronti. Non solo sul campo.

Da una ricerca statistica condotta dal sottoscritto con curiosità e scrupolo, infatti, nonostante i tanto rimarcati “sold out” romanisti per le partite casalinghe dello scorso anno (ma in realtà non è stato sempre così…), verrebbe da pensare ad un predominio giallorosso anche nelle partite giocate fuori casa.

Ma i dati dicono ben altro. I tifosi laziali nella scorsa stagione si sono imposti sui giallorossi per una media di circa 2.000 unità in più per ogni partita disputata fuori casa dalla propria squadra.

Il conteggio è stato effettuato sulle rispettive 18 trasferte (derby esclusi), laddove i tifosi biancazzurri hanno prevalso con un totale di 44.418 spettatori fuori casa e con una media di 2.467 supporters per ogni match esterno, a fronte di un totale totale giallorosso di 41.522 spettatori fuori casa e con una media di 2.407 presenze a partita in casa altrui (Fonte: A.S. Roma Ultras).

La tifoseria laziale non ha mai fatto mancare il suo amore e la sua passione alla squadra, anche lontana dalla propria sede abituale. Questa è una soddisfazione, un onore, un merito da sottolineare, considerato il bacino di utenza delle due tifoserie capitoline (nella scorsa stagione all’Olimpico i romanisti sono stati circa 60.000 a partita, mentre i laziali circa 45.000 per ogni match: il rapporto numerico é quindi 4 a 3, non di più!).

Bisogna inoltre tenere a mente che la tifoseria laziale è arrivata “prima” non solo per data di nascita (di quella giallorossa, peraltro, conosciamo solo l’anno…), ma anche sotto tanti altri aspetti, quali innovazioni, idee, significati, coreografie, riviste, magazine, fans point, senza dimenticare il record spettatori del vecchio Stadio Olimpico (Lazio-Foggia 1973/74), le trasferte record degli spareggi di Napoli (Lazio-Taranto e Lazio-Campobasso 1986/87) e il primato delle presenze nei match dei campionati primavera (Lazio-Vicenza 1994/95).

La Società Sportiva Lazio, peraltro, è la Polisportiva più grande d’Europa, che genera un effetto sociale estremamente positivo grazie ai 10.000 “tesserati” impegnati nelle varie discipline agonistiche, che settimanalmente si ergono a difensori dei nostri colori sociali, danno un enorme contributo di sano sviluppo e formazione sociale giovanile e rappresentano un ulteriore primato cittadino.

I tifosi laziali, grazie al loro “non mollare mai”, val la pena ricordarlo, contribuirono in modo determinante nell’anno 2000 alla conquista di uno storico scudetto, che sarebbe altrimenti sfuggito nonostante gli investimenti del Presidente Sergio Cragnotti.

I tifosi laziali ancora oggi, grazie alla iniziativa senza precedenti dell’avvocato Gian Luca Mignogna, stanno rivendicando lo scudetto negato del 1915, che se raggiunto sarebbe ancora più storico perché rappresenterebbe… il primo della Capitale!

Noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli… Il primato della qualità rispetto all’apparenza della quantità!

S.S.Lazio 1900… I primi a nascere, gli ultimi a mollare!

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