di Giorgio BICOCCHI

C’è un’altra insidia sulla nostra strada: una bella buccia di banana da schivare in fretta, se possibile. Già perché il Bologna non solo e’ in serie positiva da due mesi (primo ed unico stop contro il Milan alla prima giornata…) ma e’ la squadra che, in Campionato, ha pareggiato più volte (6 su 10), vantando pure la terza, meno bucata retroguardia del torneo. Il calcio si basa su una sfera che rotola, obietterà il solito polemista: tutto vero però i numeri – pure in una disciplina schizofrenica e senza certezze come il pallone – un po’ di sensazioni le danno, eccome…




Insomma, fatti due conti servirà una Lazio costantemente sul pezzo per uscire con punti pesanti dal Dall’Ara. Qui non andiamo a rete addirittura dal Santo Stefano del 2018 quando si incrociarono i due fratelli Inzaghi e Simone rovino’ le feste a Pippo. Segno che il viaggio a Bologna – almeno negli ultimi anni – e’ stato poco prodigo di soddisfazioni.

Il Bologna e’ formazione armonica, ben allenata e con giocatori in grado di far saltare il banco. Come Zirkzee, ad esempio, che dopo la prima stagione di apprendistato, sta convincendo tutti col suo bagaglio tutto estro e inventiva. Poi c’è Orsolini che magari avrà pure un piede solo (il sinistro) ma che sa incidere se pure gli si concede uno spiraglio per calciare. In mezzo al campo c’è Ferguson, un altro che abbina muscoli e fosforo. E la difesa ha riscoperto (da centrale poi…) Calafiori che, giocando a Basilea, pareva uscito dai radar della Serie A. Insomma, dovremo giocare una gara seria e concreta per uscire con punti importanti che certo ci darebbero la giusta spinta per i due, successivi impegni contro Feyenoord e Roma.

Servirà una Lazio attenta e cinica in attacco. Magari provando a far male dalle parti di Lykogiannis, uno maggiormente proteso ad offendere che a difendere. Occorrerà tenere la palla bassa, giocando senza cross perché i due centrali (Bonifazi e Calafiori) eccellono in acrobazia e Skorupski e’ portiere che esce molto, raramente in crisi sui palloni aerei. Sarri, rivedendo mentalmente le ultime due sfide al Dall’Ara (un mortificante 0 a 3 e un noioso 0 a 0 lo scorso marzo), chiederà di invertire la tendenza, dando un segnale importante lontano dall’Olimpico. Sarebbe fondamentale alimentare la striscia positiva, ovvio. Perché poi, all’orizzonte, dopo la terza sosta stagionale, già si scorge una parte di calendario teoricamente meno scoscesa…






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