di Claudio CHIARINI

L’inizio della trasferta a Glasgow non è stato dei migliori: il “sequestro” per 40 minuti nell’aereo appena atterrato; l’inevitabile ritardo di un’ora della conferenza stampa al Celtic Park, con conseguente slittamento della riunione tecnica serale; il comunicato ostile dei tifosi del Celtic contro i Laziali; le scritte “Fuck Lazio” affisse in città…




Sarri, durante il breve walk around sul terreno di gioco, fumava nervosamente una sigaretta e rifletteva su come affrontare gli scozzesi: un rebus la cui soluzione si scioglierà solo oggi, a poche ore dal fischio d’inizio della sfida.
Il dubbio è: affrontare gli uomini di Rodgers sul loro stesso terreno del dinamismo, del ritmo e dell’intensità, oppure aggiungere “peso” alla squadra per tentare di sovrastare l’avversario sotto l’aspetto della fisicità?
L’unica certezza è che stasera le emozioni non mancheranno, sia per i tifosi che per i giocatori Laziali, perché trovarsi in questo santuario del calcio dal clima infuocato non può lasciare indifferente nessuno.


Il Celtic, a detta del proprio tecnico e del proprio capitano, partirà attaccando con ferocia spinto anche dal contagioso entusiasmo del proprio pubblico. La Lazio proverà anche lei a dominare fin da subito la partita, come è nell’indole sarriana, sostenuta dal manipolo del migliaio di tifosi biancazzurri presenti sugli spalti.
Una sorta di braccio di ferro iniziale per la conquista del predominio territoriale.
Sarà decisivo l’atteggiamento mentale con il quale gli uomini di Sarri usciranno dal leggendario tunnel maiolicato con i nomi delle vecchie glorie dei Bhoys, come sono storicamente soprannominati i giocatori del Celtic.
Il fascino della Champions League e i brividi del Celtic Park.
Coraggio e onore non possono mancare.
C’mon Eagles!






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