Il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League tra Celtic e Lazio a Celtic Park, a Glasgow:
“La strumentalizzazione di riportare solo alcune parole e non tutte: questo mi ha dato fastidio. Ma ora è offensivo parlare di altro, pensiamo alla Champions. Qui dici 8 parole, ne estrapolano 2. La prossima volta dirò solo sì e no… Con il Celtic non è una partita fisica, hanno ritmo, intensità. Non è da impatto devastante”.
“Non è la partita del riscatto, ma un’altra storia. Siamo in Champions, qui non c’è da riscattare nulla dopo il pareggio con l’Atletico Madrid. Vogliamo fare il risultato e non cerchiamo storie e motivazioni. Le motivazioni sono dentro la partita perché giochiamo la Champions con le squadre più forti. Possiamo arrivare anche alla sesta partita, non c’è altro”.
“I risultati non ci danno ragione ma il “germe” non c’è più. Siamo in un momento con un bel clima e atteggiamento nel gruppo. Ci fa essere fiduciosi, ma anche preoccupati perché non riusciamo a capire cosa sia successo. La mia idea ce l’ho, non la dico a voi. Ma ai giocatori sì”.
“Non siamo una squadra tattica, ma di strategia. Nel momento dell’impatto conta molto di più le motivazioni. Domani sarà importante impattare in maniera seria. A Milano abbiamo iniziato bene, con personalità. Poi dopo no e potevamo gestire la partita con più cattiveria. La squadra lì mi era piaciuta. Anche la reazione dopo il vantaggio rossonero. Poi quando siamo andati sotto la squadra non mi è piaciuta più. Non so se per colpa del nostro impatto solito nel secondo tempo”.
“Il Celtic è pericolosissima per dinamismo, rapidità, velocità. Dal punto di vista tecnico mi ha sorpreso, invece hanno valori tecnici non indifferenti. Ho visto le partite di campionato e la prima in Champions. Nel primo tempo a parità numerica meritavano di più. Rodgers? Il Celtic è diverso rispetto al Leicester, quando allenavamo insieme in Premier League. Lui è bravo, ha lavorato tre anni al Liverpool. E gli scozzesi possono essere la mina vagante del gruppo”.