di Giorgio BICOCCHI
San Siro sarà il solito, doloroso passaggio stagionale o un trampolino di lancio? E’ l’interrogativo principale che ci accompagnerà al “Meazza”. Due soli successi negli ultimi 34 anni. Sarri, con la Lazio, addirittura mai ha segnato un gol. Le ultime due sfide di campionato un autentico tormento, con i nostri anche incapaci di entrare in area, mica solo di calciare in porta. E in Coppa Italia, nel gennaio 2022, un cappotto senza attenuanti, uno 0 a 4 da arrossire.
Parliamoci chiaramente: con questi chiari di luna pure un pareggio sarebbe da salutare con i fuochi di artificio perché consentirebbe alla squadra di allungare la mini-serie positiva, schivando una delle più infide trasferte dell’anno, preparando in tranquillità le gare contro Celtic e Atalanta, altre due bucce di banana disseminate sul cammino di Campionato e Champions.
Tre i giocatori rossoneri da limitare, ove possibile. Theo, innanzitutto. Chi non ricorda la sua scorribanda da porta a porta nel maggio scorso, replicando quanto fece Kolarov nel derby dell’aprile 2009? Ecco, una simile azione l’abbiamo subita una volta ed e’ accuratamente da evitare. Poi c’è Leao, che andrà anticipato o raddoppiato. E poi Giraud, il terminale offensivo prediletto da Pioli, uno che col suo movimento costante in area apre varchi o va alla conclusione. E sul francese dovranno svolgere un autentico “lavorone” Casale e Romagnoli, quest’ultimo in versione-Zorro con una maschera protettiva (grazie ancora, prode Fabbri…).
L’ideale – come spesso in trasferte del genere – sarebbe restarsene in 40 metri, senza esporsi, giocando in maniera furba. Pioli – che ci conosce ed e’ scaltro – invece ci aspetterà, consegnandoci il pallino del gioco, pronto a recuperare palla e a fiondare su Theo o Leao. Non concedersi e non dare spazi larghi al Diavolo dovrà essere il “mantra” biancazzurro in questo sabato sera. Poi, in avanti, se ci presenteremo corti e compatti, qualche inserimento nocivo per Tomori e Maignan potremmo anche confezionarlo noi… Hai visto mai…
