Nel corso di un’intervista ai microfoni di Radio Lega Serie A, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha fatto il punto su diversi aspetti legati al club biancazzurro:




Siamo riusciti a superare la quota di 30.000 abbonamenti? La tifoseria ha capito che c’è un progetto serio. Quando presi la società, questa stava perdendo 86,5 milioni con un fatturato di 84 milioni. Siamo riusciti a risanarla, e ora stiamo lavorando per dare più soddisfazioni ai tifosi attraverso il bel gioco e l’organizzazione. Abbiamo un centro sportivo all’avanguardia, e vediamo se i risultati sportivi avvaloreranno questi sforzi. Bisogna credere nella bontà del proprio progetto; io sono sicuro che il tempo dimostrerà che certe scelte sono positive. I tifosi lo meritano, non si sono mai allontanati dalla società anche nei momenti difficili.

Champions League? Abbiamo allestito una squadra che ha la qualità e la profondità necessarie per competere in entrambe le competizioni. La Lazio ha valutato attentamente le opzioni lo scorso anno. Noi crediamo che la Conference League non sia di interesse per la Lazio; la Champions, invece, offre risorse straordinarie e grande visibilità. Riguardo all’Atletico Madrid, dobbiamo valutare le condizioni fisiche e psicologiche dei giocatori che sono in nazionale, sperando che arrivino in condizioni ottimali e che non subiscano una diminuzione delle prestazioni a causa degli sforzi profusi.

Parlando della cessione di Sergej Milinkovic-Savic, Lotito ha dichiarato: “Perché Milinkovic non è andato in un top club? Non abbiamo mai ricevuto offerte concrete, tranne una da una squadra italiana, di cui non farò il nome, che ha offerto oltre 100 milioni di euro. In passato ho rifiutato un’offerta importante perché avevo fatto un impegno con l’allenatore Inzaghi e, inoltre, non avremmo avuto il tempo per sostituire Sergej, visto che il calciomercato chiudeva a metà agosto quella stagione. È stato un errore chiudere il calciomercato prima, e credo sia ancora sbagliato chiuderlo alle 20 del giorno di chiusura anziché a mezzanotte, come negli altri campionati importanti. La scelta di Milinkovic è stata personale; noi non volevamo venderlo e ho persino offerto ingaggi considerevoli, ma prima della fine del campionato mi aveva detto che desiderava fare una nuova esperienza.

Sull’Italia che si qualificherà per gli Europei 2024, non posso fare previsioni magiche. Abbiamo tutte le possibilità di farcela. Tuttavia, voglio sottolineare che ci sono molti giocatori e allenatori, ma pochi presidenti. Bisogna creare quell’alchimia che va oltre la capacità tecnica e coinvolge tutto l’ambiente circostante. Io credo di avere acquisito almeno un minimo di competenza in questo ruolo, e so che un presidente è fondamentale, deve avere la capacità di motivare e far esprimere al massimo i giocatori, oltre a far credere in un progetto. È un po’ come il padre di una famiglia, un punto di riferimento.






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