di Giorgio BICOCCHI

Si parte per il Salento per il primo viaggio ufficiale della stagione e le considerazioni sono essenzialmente due. La prima: lo scorso anno il Lecce guadagno’ contro di noi 4 punti su 6. Se non è uno spauracchio poco ci manca sommando il ricordo che nelle ultime due esibizioni al “Via del Mare” abbiamo racimolato due sconfitte brucianti.
La seconda: nello scorso Campionato la Lazio ha conquistato fuori casa 37 punti, la metà del bottino complessivo. Ricominciare vincendo fuori casa sarebbe un ottimo preludio visto poi il calendario che ci aspetta a settembre.




Le insidie però abbondano nonostante il nuovo Lecce di D’Aversa si presenti ricco di nuovi giocatori, molti dei quali semi-sconosciuti (occhio però alla proverbiale agenda del diesse Corvino, uno che pesca bravi giocatori in contesti decentrati). Innanzitutto e’ la prima gara, giocata in notturna certo ma con elevatissima umidità. Andrà constatata la crescita della nostra condizione fisica: a quanto stiamo? Al 60-70 per cento ammesso e non concesso che i nostri preparatori abbiano stilato una tabella per stare al massimo per il debutto in Champions?

Il Lecce poi si chiuderà a riccio, lasciandoci l’iniziativa, raramente scoprendosi. Dovremo insomma giocare una gara accorta, propositiva certo senza però mai scoprirsi per non dare il fianco ai velocisti giallorossi Banda, Di Francesco (uno che ci fece male lo scorso gennaio…) e Strefezza.

Potrebbe essere una sfida decisa dai subentranti, ovvero Isaksen e Castellanos? Certo, perché no? Ma per essere la prima gara della stagione – su un terreno tradizionalmente zeppo di insidie – firmeremmo adesso per un blitz assicurato da un gol di testa in mischia o su autogol… Perché poi l’ambiente-Lazio lo conoscete: qui se non ingrani subito le polemiche (sterili) abbondano…






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