di Claudio CHIARINI
Ci risiamo. La Uefa ha tirato fuori dal cilindro dell’illusionista un’altra “genialata”. Il tentativo sbandierato, che chiaramente andrà a vuoto, è quello di porre un freno alla “creatività finanziaria” che permette a club indebitatissimi con banche e altri creditori di spendere cifre folli sul calciomercato, indebitandosi ulteriormente. Un altro specchietto per le allodole che segue quello del “fair play finanziario”.




In Italia abbiamo già assistito alla presa in giro del ridicolo ”indice di liquidità” che penalizza solo le società virtuose e incentiva, invece che contenerla, la propensione all’indebitamento, poiché per stabilizzare tale indice l’unico modo è quello di immettere denaro fresco, operazione che, ovviamente, avviene per lo più con il ricorso ad ulteriori prestiti.




Adesso la Uefa ci racconta che ha deciso di porre un freno ai club calcistici per evitare che possa essere eluso il fair play finanziario. Come riporta l’Equipe, a partire dal primo luglio entrerà in vigore un provvedimento che consentirà al massimo organismo calcistico europeo di controllare e verificare che il valore dei trasferimenti sia corrispondente al reale prezzo stabilito e impedendo così la contabilizzazione di importi differenti. Questo naturalmente in teoria. Nella pratica le operazioni di verifica dovrebbero essere affidate a un fantomatico organo interno e restano ignote anche le modalità di applicazione della regola.
In pratica le solite chiacchiere senza sostanza, il solito “pannicello caldo” per curare la cancrena, il consueto specchietto per le allodole, al quale possono credere solo i “gonzi”.




In realtà manca la volontà di risolvere il problema che andrebbe affrontato in primo luogo con un “salary cap” uniforme per tutti i campionati nazionali; in secondo luogo con una distribuzione dei diritti tv totalmente svincolata da ogni parametro e uguale per ogni club della medesima categoria.
Le soluzioni dunque sono semplici e chiare. Basterebbe applicarle e il problema sarebbe risolto o, per lo meno, di molto alleviato.
Di seguito la classifica dei 20 club più indebitati d’Europa
(fonte Calcioefinanza.it del febbraio 2023)




Tra parentesi la differenza con l’anno 2019
In neretto i club italiani: da notare l’assenza di Napoli e Lazio, rispettivamente prima e seconda in classifica nel campionato di Serie A appena concluso.

1. Tottenham – 1,007 miliardi di euro (+267 milioni)
2. Real Madrid – 967 milioni di euro (+773 milioni)
3. Barcellona – 841 milioni di euro (+768 milioni)
4. Manchester United – 751 milioni di euro (+141 milioni)
5. Atletico Madrid – 536 milioni di euro (+169 milioni)
6. Inter – 390 milioni di euro (+77 milioni)
7. Roma – 271 milioni di euro (+45 milioni)
8. Juventus – 223 milioni di euro (-250 milioni)
9. Liverpool – 103 milioni di euro (+47 milioni)
10. PSG – 90 milioni di euro (+90 milioni)
11. Milan – 71 milioni di euro (-25 milioni)
12. West Ham – 65 milioni di euro (+37 milioni)
13. Siviglia – 48 milioni di euro (+41 milioni)
14. Arsenal – 20 milioni di euro (-218 milioni)
15. Ajax – 0 milioni di euro (+0 milioni)
16. Bayern Monaco – 0 milioni di euro (+0 milioni)
17. Borussia Dortmund – 0 milioni di euro (+0 milioni)
18. Chelsea – 0 milioni di euro (+0 milioni)
19. Lipsia – 0 milioni di euro (+0 milioni)
20. Manchester City – 0 milioni di euro (-8 milioni)






1 commento

  1. Troppa corruzione. Troppo alti i compensi.Scandaloso. troppi i tifosi stupidi. Da un anno leggo di acquisto giocatori da parte del Milan.
    Se non ci sono soldi cosa puo’ fare Maldini ? Raccontate balle per i babbei?

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