di Giorgio BICOCCHI

I numeri della Samp (penultima posizione in classifica, due sole vittorie, appena undici reti segnate) indurrebbero a credere ad una notte senza soverchi pensieri. Mai, invece, potremmo fare errore di valutazione più grande. Perché – in fondo – la Samp, pochi giorni fa, ha bloccato l’Inter, concedendo anche poco, lottando mica da sembrare già retrocessa. E poi c’è lo spirito, la voglia di provarci pur galleggiando a -8 dalla quart’ultima – lo Spezia – che pure dovrà viaggiare verso Marassi.




Ogniqualvolta poi pensiamo alla Samp il pensiero – infame – corre alla gara dello scorso agosto in cui dilapidammo una vittoria meritata, mancando ripetute volte il raddoppio, giocando con sufficienza i minuti di recupero, puntualmente puniti – perché il Dio del calcio non fa prigionieri – dall’uncinata di Gabbiadini.

Inutile ribadirlo: e’ una gara importantissima anche perché nello stesso turno di campionato si giocherà Milan-Atalanta. E, alla vigilia di un trittico mica da ridere (Napoli, Bologna e derby, con incastonate anche le due sfide con l’AZ) i tre punti sono d’obbligo.

Alla Lazio si chiede soprattutto di entrare in campo concentrata, dando subito la sensazione di essere padrona del match. La Samp lotterà con l’orgoglio di chi si sente ferita. A noi il compito di inaridirne gli ardori – senza far trascorrere un tempo intero – facendo subito la voce grossa davanti ad Audero. In fondo basterebbe essere noi stessi – anche non al cento per cento – per tornare alla vittoria all’Olimpico, un mese dopo lo squillo roboante col Milan.






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