di Giorgio BICOCCHI

Ci sono campi in cui – chissà perché – giochi male. Oppure crei e non riscuoti. Ecco, Cluj deve essere uno di questi: quattro anni fa perdemmo una gara comica. E pure stavolta – pur qualificandoci – abbiamo visto cose irripetibili: come i quattro gol quattro che ci siamo mangiati nella ripresa nella medesima azione. Ma poi, per fortuna, tutto bene. Avanziamo in Conference e la porta – per la terza volta di fila – resta immacolata.




Primo tempo

– La nostra area di rigore sembra sia stata arata da una mandria di tori;

– Romero cerca il drop: ma non giochiamo a rugby;

– Maximiano in versione Strakosha: non esce dai pali e sbaglia pure i rinvii;

– Sonnecchiamo come sovente accaduto nelle versioni europee;

– Ridicola ammonizione comminata a Immobile;

– A parte un colpo di testa di Luis Alberto combineremo molto poco in attacco;

Secondo tempo

– Iniziamo con piglio diverso, cercando di a sfondare soprattutto dalla parte di Felipe;

– Niente, ormai Luis Alberto si è messo in testa di segnare da calcio d’angolo, tipo Veron in Lazio-Verona, ricordate? E in una occasione gli tolgono di testa pure la palla da dentro la porta;

– Gila cresce e non concede nulla. Oggi meglio lui di Casale;

– Quando ci mangiamo 4 gol nella stessa azione tremiamo, sapendo come va il pallone…;

– Ciro impreciso. Come Cancellieri che rileva Romero (insufficiente…);

– Gila abbatte Casale: roba da “Oggi le comiche”;

– Il Cluj resta in 10 ma non molla;

– Basic con una “maledetta” da fuori area: il vantaggio – che pure sarebbe meritato – non arriva;

– E nel finale rischiamo la beffa quando Yeboah – davanti a Maximiano – impatta male;

– Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro tedesco decreta la fine. Senza otto giocatori non potevamo fare di più. Abbiamo giocato due gare scorbutiche ma alla fine siamo agli ottavi. Ora il sorteggio: che dite, andiamo a trovare Pepe Reina a Villarreal?






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