di Giorgio BICOCCHI

Mai, negli oltre 100 minuti complessivi giocati, ha smarrito lucidità. E già questo riscontro suggella la crescita di Danilo Cataldi che, spesso, prima dell’avvento di Sarri, beninteso, era solito smarrirsi sul più bello. E invece, stavolta, si è sistemato davanti alla difesa e da lì mai ha schiodato. Passaggi puliti per le nostre uscite e poi costantemente in pressing quando la palla l’aveva la Roma, pronto anche a raddoppiare, aiutando il compagno in difficoltà.

Una partita che ci ha regalato anche un Cataldi in eccellenti condizioni fisiche: perché se non hai birra in corpo una partita così – tutta muscoli e podismo – non la disputi.

E’ lui forse il giocatore che la gestione-Sarri ha fatto maggiormente crescere. Tanto da profetizzargli un ulteriore salto di qualità: ormai il titolare della Lazio, in mezzo al campo, in un ruolo nevralgico, è lui. Non è Leiva (che in teoria sostituirebbe) ma sta lavorando con caparbietà per acquisire ulteriori qualità. Contrasta, corre, bracca gli avversari. Fisicamente sta meglio e non tende più ad infortunarsi (e qui è da applaudire il lavoro di preparatori atletici e fisioterapisti). Una sorta di molla in campo, un scarica di elettricità per tutti.

Doveva essere il primo cambio di Marcos Antonio: nella realtà sarà dura, adesso, togliergli il posto anche perché il brasiliano arranca e Sarri sta già studiando forse il modo migliore per esaltare in futuro le sue qualità (mezz’ala e non piu’ play-maker?). Intanto Danilo impazza: ha confessato di non aver dormito da giovedì notte sapendo che il Capitano della Lazio, nel derby in casa dei rivali, sarebbe stato lui.

Da Ottavia con furore. Lanciato da Pioli, plasmato da Inzaghi. Sempre però oggetto di scetticismo: “Si, ma con Cataldi titolare dove vuoi andare?”. Conoscete il pessimismo leopardiano di alcuni Laziali, perennemente brontoloni. Ecco, forse, la più grande vittoria di Danilo: aver battuto critiche e velate contestazioni. Ora il titolare della Lazio sarriana è lui, prendere o lasciare. E adesso Danilo, con il derby in saccoccia e il terzo posto pure, sogna anche il gol. Scegliete voi la procedura: basta che arrivi presto. Sarebbe un’altra, definitiva consacrazione.

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.