di Giorgio BICOCCHI

Qualcuno, a Bergamo, ha notato Muriel? Si, quando si è riciclato in Cagnotto, buttandosi in area, incassando un legittimo giallo per simulazione. Per il resto zero carbonella perché Casale, anticipandolo o accompagnandolo in zone del campo dove non poteva nuocere, lo ha praticamente cancellato dal campo.




Che partita per l’ex-centrale del Verona! Ecco perché Sarri reclamava con forza il suo ingaggio, la scorsa estate! Per fisico, vigoria muscolare, senso dell’anticipo Casale sta raccogliendo ampi consensi. Dopo la già positiva gara confezionata contro l’Udinese, ecco la conferma nell’infuocato catino degli “Azzurri d’Italia”.

Mai in difficoltà, anche quando si è trovato a fronteggiare il neo-entrato Zapata. Ecco, se dovesse davvero (ma perché non dovrebbe farlo?) confermare anche nei prossimi impegni questo folgorante stato di forma, la Lazio avrebbe un centrale coi fiocchi anche nei prossimi anni.

Non si passa dalle parti di Casale. Ci hanno provato Beto e Delofeu, otto giorni fa. Ci hanno riprovato Muriel e Zapata, a Bergamo. Ma il risultato è stato sempre lo stesso: nei contrasti, negli anticipi, negli appoggi ha vinto sempre lui, l’ingaggio caldeggiato dal Comandante, diventato realtà dopo una trattativa-fiume (ma se i riscontri fossero tutti così ci metteremmo la firma…).

Non sappiamo se Casale abbia definitivamente strappato il posto a Patric. Però ormai sappiamo che su di lui possiamo ampiamente contare: soprattutto contro avversari potenti e/o tecnici perché Casale non arretra ma costringe i rivali all’errore.

Tutti stanno contribuendo all’imbattibilità difensiva della Lazio perché il calcio è un gioco di squadra. Ma certo che Provedel, in porta, e i due centrali (Casale e Romagnoli) sembrano davvero essere le architravi di questo prodigio. Con soddisfazione del Comandante, in pressing per l’ingaggio di tutti e tre sin dalla scorsa primavera.






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