di Giorgio BICOCCHI

Abituiamoci al Felipe-operaio. Che sgomma in attacco – quando Sergej o Lazzari lo lanciano – ma che poi retrocede, rincorre l’avversario di corsia, raddoppia e sgomita. Ed è apprezzabile la metamorfosi di Anderson, mica solo più artista dalla trequarti in su. 




Felipe è ormai presente in ogni frangente della gara, non accendendosi più solo ad intermittenza. Perché –  nel globalizzato calcio di oggi, dove nessuno è fesso – per essere giocatore di estro ma pure di sostanza, occorre sacrificarsi anche nella propria trequarti. E allora Felipe ha compreso i dettami di Sarri. Che schiera il canonico 4-3-3, vero, chiedendo però ai due esterni di attacco di dare una mano ai centrocampisti e alla batteria difensiva. 

Ovvio, allora, che – anche a Cremona – Felipe si sia sacrificato, spesso prima frangiflutto davanti alle avanzate di Valeri (pensiamoci nel mercato di gennaio, il ragazzo vale davvero…). E non è un caso che l’ottimo rendimento della nostra difesa (preso un gol da Bologna su rigore, uno dall’Inter su rimpallo dei cinque complessivi in 7 gare disputate) dipenda anche dal produttivo supporto dei due esterni, Felipe e Zaccagni.

Certo, Anderson resta quello che imposta, che smista palloni invitanti per Ciro e Sergej, a volte anche finalizzando (come contro Inter e Feyenoord) ma a noi questa versione del Felipe “Manny Tuttofare” (lo avete mai visto il protagonista dei cartoni animati che ripara qualsiasi cosa?) piace parecchio. Perché certifica la crescita anche comportamentale del ragazzo che, per il bene comune, il collettivo, si sacrifica e porta la croce.

Quante volte – in quella pila di fagioli che spesso è l’Olimpico (perchè zeppo di criticoni a prescindere…) – avevamo sentito la consueta frase: “Ma Anderson dove sta? E’ sparito come al solito dal campo…”.

Ecco quest’anno non è proprio il caso avallare questo autentico luogo comune. Perché Felipe – grazie a Sarri – è diventato un giocatore più maturo, più completo, se volete oggettivamente più utile. Una bella risorsa per la Lazio che aspetta adesso le 8 gare complessive in programma ad ottobre per prendersi definitivamente la scena…






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