di Giorgio BICOCCHI (foto © Antonio FRAIOLI)

Eccome se serviranno in questa stagione i gol di Mattia Zaccagni! Bello e stimolante, allora, che il nostro – nella gara contro il Napoli – si sia finalmente sbloccato, tornando al gol.




Perché in una annata anomala, stramba e compressa come quella che vivremo serviranno maledettamente i gol anche degli esterni di attacco per ritagliarsi un posto al sole. Felipe ha iniziato con l’Inter, Mattia l’ha seguito l’altra notte con un tiro chirurgico e un movimento che non ha dato scampo a Meret.

Da mezz’ala offensiva – libera di intrufolarsi nei sedici metri avversari, come agiva nel Verona di Juric – a esterno nella Lazio di Sarri. Occhio, però, perché con noi Zaccagni compie un lavoro immane, spesso tornando indietro per aiutare Marusic, poi ripartendo a testa bassa, dribblando e correndo.

Quando e’ assistito da una buona condizione – come sembra in questo scampolo iniziale di stagione – Zaccagni sembra un furetto difficilmente contenibile per via di quelle sgommate ad intermittenza, che infiacchiscono, alla lunga, gli avversari.

Unico neo il suo rapporto con gli arbitri ma mica per colpa sua. Prende tante botte, si rialza come una molla, zeppo di lividi, con gli avversari graziati dal legittimo “giallo”. Forse un retaggio di quella simulazione nella gara dello scorso marzo – contro il Venezia – che gli costò la presenza nel derby? Tutto può essere, anche perché gli arbitri si parlano, alimentano chat, scambiandosi opinioni e, troppo spesso, pregiudizi.

A lui, soprattutto in questa fase in cui il cammino in Campionato e in Europa si orienterà, si chiede una sempre maggiore intraprendenza, soprattutto negli ultimi venti metri. Ha colpi, intuizioni, precisione nei tiri: utilizzi le sue doti. Senza sentirsi sempre in dovere di passare la palla a Ciro…






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