di Giorgio BICOCCHI

Alzi la mano chi ha visto Lukaku… Lui, Mister 90 milioni, ceduto al Chelsea, poi tornato in nerazzurro, annunciato un grande spolvero, mai incide ne’ entra pesantemente nella gara limitato – anzi, annullato – da Romagnoli.




Che notte, allora, per Alessio. Che non trema in acrobazia arrampicandosi anzi sulle spalle del belga. A cui non concede spazio neppure per girarsi e aprire spazi. Solo nel secondo tempo, sotto la Monte Mario, Lukaku sprigionerà il suo repertorio. Ma sarà un sussulto. Tanto poi da essere clamorosamente sostituito: da quanto non succedeva ?

Che partita per Romagnoli! Sempre sul pezzo, lottando, sbraitando, da centrale vero e consumato. Accanto a lui cresce e non sbaglia un colpo un Patric sempre più in crescita, sicuro e puntuale nelle chiusure.

Romagnoli chiude a doppia mandata la difesa della Lazio, finora bucata solo su rigore e grazie a un rimpallo. E a questo rendimento sinora apprezzabile ha certo contribuito l’apporto di Romagnoli che sembra aver domato la pubalgia, presente invece negli anticipi e nelle rincorse. Un autentico muro su cui è sbattuta l’arida Inter dell’Olimpico. Una risorsa a cui la Lazio si aggrappa per continuare a vincere e ad emozionare.






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