di Giorgio BICOCCHI (foto © Antonio FRAIOLI)

Ma chi sarebbe stato capace di arginare Manuel Lazzari? Un altro centista come lui, chissà. E pensare che nella Lazio di Sarri aveva faticato addirittura a giocare, mica solo a diventare protagonista. Addirittura si paventava, nella scorsa sessione invernale di mercato, una sua cessione. Mica fessi Inter e Atalanta che lo invocavano…




Invece, per fortuna, Manuel è rimasto. Ha saltato gli impegni di giugno della Nazionale perché infortunato e si è dedicato ai dettami di Sarri. “Mi chiede questo il mister? Bene, glielo daro’…”, pare abbia detto. E, giocando come ha fatto contro il Bologna – facendo espellere Soumauro, causando il gol del pari, correndo come un forsennato, aiutando ogni compagno capitasse dalle sue parti – è destinato davvero a diventare il Cuadrado biancazzurro. Già, Cuadrado che – piu’ dei gol di Ronaldo, forse – propiziò, con dinamismo e tenacia al cubo, lo scudetto 2020 della Juve sarriana.

Una partita magistrale fatta di scatti, finte, percussioni, recuperi. E pure intuizioni: perché solo uno con la mente lucida poteva pensare di partire a tutta, puntando Soumauro, già ammonito, con il chiaro intento di farlo espellere. La conferma che la corsia di destra è l’autostrada prediletta degli attacchi della Lazio. Con Manuel che appoggia a Sergej, che scambia con Felipe e poi lancia lungo sullo stesso Lazzari. Che macina, macina, correndo verso l’infinito.

Poteva innervosirsi per un rigore che c’era e non c’era, nel finale del primo tempo. Ma non si è abbattuto, spingendo come un ossesso. Sempre credendo nella rimonta e nella vittoria. Il Bologna causa autogol sul suo sprint sotto la Tevere? E lui non perde tempo, riguadagna la posizione chiedendo l’appassionato sostegno della Tevere. Perché i 3 punti, a quel punto, col Bologna ormai alle corde, erano nell’aria.

Con uno in un simile stato di forma pare giocare in 12. Aspettando l’ingresso in forma degli altri (Milinkovic, Zaccagni), la Lazio si coccola allora il suo velocista spacca-partite. Ora il Toro, poi Inzaghi e Spalletti: Lazzari mette nel mirino nuove vittime…






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