L’edizione odierna del Corriere dello Sport parla della possibile costruzione del nuovo stadio della Lazio. Il presidente della Lazio, Lotito, si è detto certo della costruzione di un impianto ma per il Flaminio andranno rispettati paletti chiari:




Due mesi, forse meno, per studiare il nuovo Stadio delle Aquile e consegnare un progetto al Comune di Roma. Dove prenderà forma e in quanto tempo, è troppo presto e azzardato stabilirlo. Lotito, in merito al risultato finale, non ha dubbi. Una sentenza. «Farò lo stadio. Come ho già ricostruito il centro sportivo che tutti ci invidiano». (…) Lotito ha ripreso a pensare allo stadio e ne ha parlato, per la prima volta, con il sindaco Gualtieri. L’incontro in Campidoglio risale a lunedì scorso e ha creato i presupposti per il dialogo.

Sul tavolo, come risaputo, c’è la possibile ricostruzione del Flaminio, impianto nel cuore del popolo laziale. (…) Non sarà facile superare certi vincoli che appartengono alla famiglia Nervi. La Lazio, nelle intenzioni, fisserà tre condizioni indispensabili. La prima è relativa alla capienza: Lotito immagina un impianto in grado di ospitare 35-40 mila spettatori. La seconda è legata alla copertura: non c’è stadio Uefa in Europa che non sia coperto, altrimenti significherebbe tornare allo stadio con l’ombrello (vietato dalla norme attuali) come succedeva negli anni Ottanta. La terza: un garage multipiano, di circa 5 mila posti macchina, da creare nella zona limitrofa allo stadio (tra Palazzetto dello Sport e Auditorium) per evitare di congestionare viabilità e parcheggi stradali in una zona peraltro servita da autobus, tram e con la metropolitana vicina. Ecco i nodi principali da superare. (…) Se non cadono o non vengono ammorbiditi certi vincoli, cade l’interesse aziendale della Lazio come è già successo nel caso della Roma.






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