L’avvocato Piero Sandulli, presidente della Corte Sportiva d’Appello della Federcalcio, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radiosei durante la trasmissione Quelli che hanno portato il calcio a Roma condotta da Guido De Angelis e Stefano Morelli. Temi principali, ovviamente, i due processi in cui è coinvolta la Lazio: il ‘caso tamponi’ e la ‘querelle’ Lazio-Torino. Ecco le sue parole:

“L’istituto di disapplicazione nasce nel 1865, è difficile coniugarlo con una giustizia arbitrale odierna, come anche quella del Collegio di Garanzia. Le mie motivazioni sono state da cittadino: se siamo in piena pandemia, non posso il giorno del contagio rimanere in giro e poi il giorno dopo stare a casa. Il calcio c’entra meno, è una preoccupazione da cittadino, non ritengo che un contagiato possa avere un ‘giorno 0’. La nostra è una vita solo parzialmente normale, come lo è vedere le partite solo in TV”.

Caso tamponi. Una corte, in secondo grado, può peggiorare una sanzione emessa in primo grado? “In caso di ricorso anche della Procura, quel ricorso potrebbe determinare un peggioramento rispetto alla sentenza, ma mai un giudizio nuovo, si fa sempre riferimento alla sentenza di primo grado“.

Se non ci fosse stato il caso Juve-Napoli sarebbe andata allo stesso modo per Lazio-Torino? “Un giudice sportivo non può occuparsi di provvedimenti come quelli di un’autorità sanitaria, inteso come provvedimento rilevante per lo Stato. La Lazio ha degli ottimi avvocati, non mi sento di dare suggerimenti sulle prossime mosse. Confermo, come affermato dal professor Vaccarella, che il provvedimento della Asl è abnorme, ma resta il problema giuridico sottolineato prima“.

Potere finale alle Asl nonostante il protocollo? “Il quadro generale è sempre la pandemia in cui tutti ancora siamo. In questo contesto si è cercato di creare una sorta di ‘bolla’ che però è una finzione: si fa finta che non succede niente fuori dal gruppo squadra. Questo tentativo ha un equilibrio instabile e ha creato disservizi. Un campionato senza pubblico è già di per sé un campionato atipico, non fa più sognare, come invece dovrebbe il calcio. Il ruolo dei tifosi va valorizzato all’interno delle società sportive e del fenomeno calcio: la legge ancora non realizza a pieno questa funzione”.

Accuse alla Lazio per il ricorso su Lazio-Torino: “Il diritto alla difesa è sempre garantito dalla Costituzione e dal Codice Giustizia Sportiva. E’ legittimo ricorrere al Collegio di Garanzia. Il nostro Codice prevede due gradi di giudizio presso la giustizia federale, e uno relativo ai giudici sedenti presso il Coni“.

(Fonte: Lazialita.com)

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.