Entro la metà di maggio, la Uefa conta di poter compilare i calendari per l’ultima parte della stagione, “con scenari che comprendono la possibilità di giocare a luglio e ad agosto“. Perciò, le varie leghe nazionali sono caldamente invitate a non prendere iniziative in ordine sparso (tipo quella del Belgio, che ha dichiarato chiuso il suo campionato assegnando il titolo al Bruges) ma di ragionare a livello collettivo. Anche perché, e questa sembra una minaccia, l’Uefa potrebbe non ammettere alle Champions e all’Europa League 2020/2021 le squadre provenienti dai campionati interrotti, giudicando non valide le classifiche mozzate.




Sono questi i punti salienti di una lettera firmata da tre presidenti - Aleksander Ceferin (Uefa), Andrea Agnelli (Eca) e Lars-Christer Olsson (El, l'associazione delle leghe) - e indirizzata a tutte le federazioni, le leghe e i club affiliati alla Uefa. Due paginette per ribadire che "è di fondamentale importanza che neppure un evento dirompente come questa epidemia impedisca che le nostre competizioni vengano decise sul campo e che i titoli sportivi vengono assegnati sulla base dei risultati".




Per la legittimità di uno scudetto, insomma, i campionati dovranno finire, sempre ammesso che il virus non si metta di traverso. Perciò la Uefa pretende unità e censura le iniziative controcorrente, tipo appunto quella del Belgio: "Solo uno straordinario sforzo coordinato può aiutare il calcio europeo a uscire dalla crisi, poiché siamo tutti interdipendenti". Di conseguenza, "è strettamente necessaria una gestione congiunta dei calendari, poiché la conclusione della stagione in corso deve essere coordinata con l'inizio di quella nuova".

(fonte: repubblica.it)






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