Franco Nanni è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Io penso che quest’anno la Lazio sta seguendo i comportamenti e lo stile del gruppo del ’74. Forse oggi c’è più qualità rispetto alla squadra del passato, noi avevamo due o tre che spiccavano dal punto vista tecnico, qui ce ne sono di più. A me entusiasma Lazzari perché ha una corsa talmente sciolta e coordinata… e poi ha una dote fondamentale, la semplicità: arriva sul fondo e crossa, quando parte non lo ferma nessuno. Poi se parliamo di qualità Milinkovic-Savic e Luis Alberto fanno sempre la differenza. E’ comunque il collettivo che si sta esprimendo al massimo.

La Lazio ogni partita deve fare il suo, senza voli pindarici: pensare ora ad obiettivi troppo grandi secondo me è sbagliato, se a cinque-sei partite dalla fine ci troveremo in una determinata posizione di classifica riusciremo allora a pensare a qualcosa di più. Ma determinati obiettivi sono anche un peso, ricordo che le ultime partite, quando sapevamo di poter vincere lo Scudetto la prima volta, non ti facevano dormire la notte. La differenza è la tranquillità che può vivere un gruppo al suo interno. Prendiamo il caso del Napoli: sono giocatori di qualità che non riescono ad esprimersi perché il gruppo sta vivendo un momento difficile al suo interno.

Il mio gol al derby nel 1972 fu importantissimo perché interruppe un’egemonia, ci arrivammo da primi in classifica e fu una rete indimenticabile anche per l’altra parte che la subì, anche se fu molto diverso da quello di Lulic che concluse una bella azione corale, io partii palla al piede e poi scagliai il pallone sotto l’incrocio.

Su Immobile le chiacchiere stanno a zero, ha una forza e una resistenza fuori dal comunque e in quattro stagioni ha già fatto più di cento gol. In più viene continuamente cercato dai compagni perché non è un attaccante egoista ma gioca continuamente per la squadra, cerca i compagni e con 17 gol sta dimostrando anche quest’anno di essere il miglior attaccante della squadra. I compagni si accorgono della sua generosità e lo cercano continuamente, il che giova enormemente alla manovra.

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