Raffaele Sergio, ex difensore di Lazio e Udinese, è intervenuto su Elleradio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




In questo periodo positivo della Lazio mi ha impressionato la compattezza che c’è nel gruppo, sono arrabbiati al punto giusto per perseguire gli obiettivi e chi rimane fuori non fa polemica, dimostrando il suo valore. Inzaghi ha detto una cosa importantissima, contro il Sassuolo Caicedo meritava di giocare dopo essersi allenato benissimo, ma quando è entrato ha saputo fare la differenza in pochi minuti. Serietà e voglia di impegnarsi che stanno facendo la differenza.

Su Lazzari c’è stata la bravura della Lazio nello scegliere il giocatore e la poca attenzione di chi avrebbe dovuto scoprirlo prima. Vedendo le cifre che girano sul mercato ritengo che la Lazio abbia fatto con l’esterno ex Spal un grandissimo affare.




Correa è un calciatore ancora inespresso, le potenzialità sono quelle di un giocatore degno di una grandissima squadra, se migliorerà sotto porta sarà veramente pronto per essere un top player, ricordiamo che la maturità di un calciatore si raggiunge intorno ai 25 anni e i margini di miglioramento dell’argentino sono ancora molto importanti.

La Lazio ha un giocatore come Lucas Leiva dalla grande mentalità, avanti anni luce e al tempo stesso umile e serio. Credo abbia margini di proseguire ancora a lungo con la Lazio proprio per la sua capacità di essere importante anche a livello morale.




Nell’Udinese in questo momento vedo confusione e questo non è da Udinese, con i dirigenti che in questi anni sono stati sempre chiari e lineari nelle scelte. Sono stupito dalle dichiarazioni di Gotti che ripete di non voler essere il primo allenatore e voler tornare dietro le quinte, questo lascia in sospeso la situazione e toglie certezze alla squadra. Credo che manchi poi un nucleo storico di giocatori attorno al quale costruire la squadra e inserire novità, ma sicuramente la situazione dell’allenatore messa in questi termini è negativa, non dà sicurezza a un gruppo giovane.

Roberto Mancini era già allenatore in campo quando giocava, in Nazionale ha saputo ridare vita a tanti ragazzi che a volte trovavano spazio anche nei rispettivi club, inserendo anche giovani importanti. Ha fatto un grandissimo lavoro anche grazie a collaboratori validissimi presenti nel suo staff, da CT ha dato una netta sterzata in positivo per l’Italia.






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