La Lazio è la seconda squadra più efficace da calcio d’angolo con 10 reti all’attivo: determinate Luis Alberto in battuta e i tanti elementi bravi nei sedici metri avversari.

La Lazio non ha segnato tanto nell’ultima stagione, costruendo però innumerevoli occasioni da gol. Una soluzione sempre valida ed incisiva per la squadra di Inzaghi è rappresentata dai calci d’angolo: valutando la percentuale di gol realizzati sul totale dei corner battuti, la Lazio è seconda nella massima serie dietro solo alla Juventus. Sono stati 10 i gol messi a segno dalla Lazio su 226 tiri dalla bandierina con il 4,42% di capacità realizzativa. I bianconeri hanno fatto registrare un 4,94% con 12 reti all’attivo.

Il gol dell’anno è quello di Sergej Milinkovic-Savic nella finale di coppa Italia, che di testa ha girato in rete un cross dalla bandierina teso e preciso di Lucas Leiva. Sono tre i fattori che stanno contribuendo all’efficacia della squadra biancazzurra nello sfruttare i calci d’angolo. Il primo è Luis Alberto, vero e proprio maestro nel calibrare cross precisi e ben tesi per raggiungere nel cuore dell’area i compagni. Lo spagnolo è uno specialista, le sue parabole velenose sono una garanzia.

Dietro al numero 10 ci sono Leiva, che calcia con forza ed astuzia, e Cataldi, che rappresenta una validissima alternativa. Chi batte dalla bandierina è un fattore determinante, forse decisivo per la buona riuscita di un’azione da calcio d’angolo. Secondo aspetto la bravura dei saltatori e dei giocatori che riempiono l’area fornendo diverse soluzioni da gol: Acerbi, Bastos, Radu, Wallace possiedono centimetri ed elevazione giusta per far male alle difese avversarie. Il difensore lombardo, per esempio, ha anche tempi di intervento perfetti e contro Samp e Cagliari ha saputo sfruttare la sponda del compagno di turno per trasformare sotto misura sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A Marsiglia Wallace di testa porta in vantaggio la Lazio schiacciando un cross perfetto di Leiva dalla bandierina. Luiz Felipe a Bologna stacca perfettamente su traversone dalla destra di Luis Alberto, insaccando di precisione sul secondo palo. Contro la Spal in casa c’è tutta l’astuzia di Ciro Immobile, che cerca sempre di appostarsi sul secondo palo sugli angoli: il bomber campano impatta di destro ad incrociare all’altezza del vertice dell’area piccola, senza lasciare scampo al portiere avversario. Uno schema efficace anche contro la Fiorentina sempre all’Olimpico: cross di Leiva dalla bandierina di destra, sponda aerea di Radu e tocco vincente di Immobile strategicamente posizionato sul secondo palo. Schema alternativo anche quello sfruttato contro il Parma quando l’angolo viene battuto rasoterra da Luis Alberto all’indietro e Lulic arriva dalle retrovie e dalla lunetta scarica in rete di prima intenzione.

Terzo ma non meno importante fattore è il lavoro dello staff tecnico: i match analyst analizzano appunto l’avversario, studiando i punti deboli da sfruttare sui calci d’angolo: uno studio evidentemente ben realizzato e ben trasmesso alla squadra se si riescono ad ottener risultati tanto positivi.

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